sabato 16 dicembre 2023

S di Sakè: Saketini Cocktail - Tokio - Giappone

Saketini Cocktail

Chi si aspettava la Sambuca per questo giro ha aspettato invano!!!! L'ingrediente scelto per un nuovo cocktail da regalare alla nostra raccolta viene dal lontano Oriente. Volevo provare a sperimentare qualche nuovo abbinamento e allora mi sono chiesta "Ma il Sakè????......Chissà se esiste qualche  cocktail che prevede l'uso di questa bevanda....." Mi sono messa alla ricerca e ho scoperto che il Sakè viene spesso utilizzato per la creazione di cocktails, molti dei quali sono reinterpetazioni, in chiave orientale, di classici della Mixology. Ne potete trovare esempi  qui o ancora qui, Il Sakè  non ha una percentuale alcolica molto elevata, e il suo bouquet di aromi lo rende particolarmente adatto per la preparazione di cocktails. La ricetta scelta, trovata qui, è una rivisitazione del più celeberrimo Martini Cocktail. L'abbinamento Gin - Sakè rende questo cocktail particolarmente interessante, il gusto fresco richiama aromi ed essenze di impronta orientale, ed è un cocktail adatto alla maggior parte dei palati, caratteristica che lo ha reso molto famoso tra i cocktail a base di Sakè. La sua nascita pare risalire intorno agli anni '50, a Tokio e in pochissimo tempo riscontrò un notevole successo, diventando famoso in tutto il Giappone e espandendo la sua notorietà anche in altri paesi. E' uno dei cocktail che prevede l'uso del Sakè più conosciuti e serviti. Due informazioni velocissime su questa bevanda. Il Sakè è una bevanda alcolica tipicamente giapponese ottenuta da un processo di fermentazione di riso, acqua e spore koji. Viene spesso chiamato "vino di riso" ma il processo di produzione è più simile a quello della birra che a quello del vino e si tratta a tutti gli effetti di una bevanda alcolica ottenuta per fermentazione. Per la storia ed altre informazioni vi rimando qui. E come si dice per i brindisi in giapponese, "Kampai!!" letteralmente "bicchiere asciutto".

Saketini

Saketini Cocktail

Ingredienti
30 ml di Gin
10 ml di Sakè
Ghiaccio
Cetriolo per guarnire

Attrezzatura:
Shaker
Strainer

Bicchiere:Coppa Martini


Preparazione

Prima di procedere mettete la coppetta nel freezer. Riempite di ghiaccio lo shaker, versate dentro il Gin e il Sakè. Agitate per qualche secondo. Prelevate la coppetta dal freezer, filtrate il cocktail con lo strainer, guarnite con fettina sottilissima di cetriolo.


Saketini Cocktail


 

venerdì 15 dicembre 2023

S di Savoiardi: Tiramisù - Treviso - Italia

Tiramisù

Per dolce non potevo non scegliere la ricetta di questo dolce che è diventato parte della cucina di casa da più di quarant'anni (da quando mi sono sposata 43 anni fa!!!!), dolce conosciuto grazie ad una raccolta di libri di cucina che io ed Ernesto avevamo iniziato a collezionare prima del fatidico si! Sul Tiramisù, le sue origini, le sue varianti, le varie influenze etc etc etc ci sono trattati da consultare.....e io voglio risparmiarvi!!!!! Se volete qui potete trovare le informazioni essenziali per potervi fare un' idea della genesi di questo dolce che, a ragion veduta, è diventato un simbolo della cucina italiana. Giusto qualche piccola informazione sui savoiardi, i biscotti che sono la base fondamentale del Tiramisù. L'origine probabilmente va fatta risalire al tardo medioevo e precisamente ad un dolce che aveva lo stesso impasto dei savoiardi così come li conosciamo, il gâteau (o biscuit) de Savoie, creato intorno alla metà del XIV secolo dal "maître queux" (capo cuoco) di Amedeo VI di Savoia in occasione della visita dell'imperatore Carlo IV di Lussemburgo. Per il grande successo ottenuto vennero denominati Savoiardi, diventando un simbolo di Casa Savoia. Dal Piemonte, grazie al grande successo riscosso, si diffusero in buona parte d'Italia, specialmente nei luoghi che entrarono in contatto con la dinastia savoiarda.  Li troviamo quindi in Sardegna, i Pistoccus de caffè,  in Sicilia dove vengono chiamati "Raffiolini" o in Molise col nome di "Prestofatti" e attestati come prodotto agroalimentare tradizionale. "El biscotin" dal Piemonte arrivò anche presso le corti che intrattennero relazioni con i Savoia, riscuotendo un enorme successo in Inghilterra, presso la corte inglese, dove vennero chiamati, e lo sono tutt'ora, "Lady Fingers". La ricetta che vi regalo è quella che ho imparato a realizzare ma con una piccola variazione che è frutto del mio personalissimo gusto. Vi propongo la mia versione e spero vi piaccia!

Tiramisù

Tiramisù

Ingredienti
4 uova freschissime
4 cucchiai di zucchero
500 gr di mascarpone
caffè, 1/2 macchinetta da 4 tazze
zucchero a gusto
whisky 4 cucchiai
un pacco di savoiardi da 400 gr.
cacao amaro

Tiramisù


Preparazione
Separate i tuorli dagli albumi, mettendoli in due ciotole.
Montate i tuorli con i quattro cucchiai di zucchero finché non saranno spumosi e di un colore giallo pallido. Aggiungete il mascarpone amalgamando bene tutto e profumate la crema con un paio di cucchiai di buon whisky. Tenete da parte, e montate a neve fermissima gli albumi con un pizzico di sale. Incorporate i bianchi d'uovo delicatamente alla crema di mascarpone. Amalgamate bene e tenete da parte. Preparate ora la bagna per i savoiardi. In una terrina larga e bassa versate il caffè, lo zucchero (2-3 cucchiai non di più), 2 cucchiai di whisky e allungate con acqua (circa 2 bicchieri). Mescolate bene per far sciogliere lo zucchero. Assaggiate: la bagna non deve essere eccessivamente dolce o alcolica.
Procedete adesso al montaggio del dolce. Passate velocemente un savoiardo alla volta nella bagna, foderate il fondo di una terrina di vetro o ceramica con i savoiardi, coprite con un generoso strato di crema al mascarpone, ripetete lo strato di savoiardi e terminate con uno strato di crema. Mettete in frigorifero fino al momento di servire. Quando siete pronti, prelevate il dolce dal frigorifero e cospargete la superficie con il cacao fatto cadere da un passino. Non spolverate il dolce con il cacao subito dopo averlo assemblato perché il riposo in frigorifero inumidisce il cacao rendendolo alla vista poco soffice.

Tiramisù

domenica 10 dicembre 2023

S di Sogliola: Sogliola alla mugnaia - Francia -

Sogliola alla mugnaia

La ricetta scelta per voi per questa tappa della raccolta Un Mondo d'Ingredienti è un classico della cucina francese. La "sole meunière" o "sogliola alla mugnaia è un piatto di semplice preparazione e  dal gusto delicato e raffinato che tuttavia, nonostante le sue origini contadine, può decisamente farvi fare un figurone anche per una cena o un pranzo impegnativo. Servitele accompagnate da patate lesse condite con la "sauce meunière" una salsa a base di burro noisette, burro lasciato leggermente imbrunire, succo di limone e prezzemolo. La realizzazione del piatto è semplice anche se richiede una certa delicatezza per spellare il pesce e fare in modo di non romperlo nella fase della cottura.....ma se ci sono riuscita io sicuramente voi farete meglio!!! A voi la ricetta

Sogliola alla Mugnaia 

Sogliola alla mugnaia

Ingredienti per 4 persone
4 sogliole da circa 300 gr. cadauna
150 gr di burro
farina
prezzemolo
limone
sale 
pepe

Preparazione
Spellate le sogliole: incidete la pelle, sul lato dove è più scura, alla base della coda, sollevatene un piccolo lembo, afferratelo e tiratelo, tenendo la coda con l’altra mano, fino a strappare tutta la pelle. Voltate la sogliola sull’altro lato, dove la pelle è bianca, e procedete nello stesso modo. Rifilate le sogliole con le forbici, per livellare i bordi frastagliati. Tamponatele con carta da cucina e infarinatele su entrambi i lati. Sciogliete in padella 80 g di burro e, quando è spumeggiante, cuocetevi le sogliole per 3’ da un lato e 2’ dall’altro, voltandole una volta sola. Togliete le sogliole dalla padella e appoggiatele su un piatto caldo. Fate fondere altri 70 g di burro e cuocetelo finché non diventa color nocciola. Condite le sogliole con succo di limone, sale e pepe, un ciuffo di prezzemolo fresco e il burro nocciola. Servite subito, caldissimo.

Sogliola alla mugnaia


sabato 25 novembre 2023

R di Radicchio: Torta Ciosota - Chioggia - Veneto

Torta Ciosota

Poteva mancare un dolcetto per la nostra raccolta con la lettera R ???? Ovviamente no e girovagando per il web mi sono imbattuta in questa insolita ricetta che usa il Radicchio rosso di Chioggia come ingrediente protagonista di questa torta. La ricetta trovata qui mi ha molto incuriosita e quindi non ho resistito alla tentazione di provarla. E' una torta rustica, la classica "torta da credenza" dalla consistenza morbida, umida al punto giusto da poterla gustare anche senza "inzupparla", molto profumata. La presenza delle nocciole, inoltre, le regale una leggera croccantezza che la rende molto bilanciata. E' una tipica torta della tradizione di Chioggia, e proprio il suo nome Ciosota, che deriva dal termine dialettale "ciosa" vuol dire "Chioggiotta". Assolutamente da provare.

Torta Ciosota

Torta Ciosota

Ingredienti
250 gr di Radicchio rosso di Chioggia
200 gr di carote
200 gr di zucchero semolato
5 uova
160 gr di farina 00
150 gr di nocciole intere tostate e pelate
120 gr di burro morbido
100 gr di biscotti secchi (o fette biscottate)
1 bustina di lievito per dolci
estratto di vaniglia
sale fino un pizzico
zucchero a velo per spolverare

Torta Ciosota

Preparazione
Tritare in un tritatutto le nocciole e i biscotti secchi e mettere da parte. Tritare quindi le carote precedentemente pelate e tagliate a pezzi. Tritarle grossolanamente e aggiungere le foglie del radicchio precedentemente lavato ed asciugato bene. Tritare tutto fino ad ottenere un trito omogeneo. Mettere da parte.
Dividere i tuorli dai bianchi e montare questi ultimi con un pizzico di sale a neve ferma. Mettere da parte. Montare quindi i rossi con lo zucchero finché non saranno di un colore giallo pallido e ben spumosi. Aggiungere il burro morbido e amalgamare bene fino ad avere un composto spumoso. Unire alla crema di uova e burro le nocciole e i biscotti tritati e amalgamare bene. Aggiungere il trito di radicchio e carote e amalgamare bene. Profumare con la vaniglia. Aggiungere i bianchi montati a neve avendo cura di amalgamare tutto senza smontare i bianchi. Una volta amalgamato tutto aggiungere farina e lievito precedentemente mescolati insieme in due/tre volte sempre mescolando bene per avere un composto omogeneo. Versarlo in una tortiera dal bordo estraibile di 24 cm di diametro foderata con carta forno. Infornare in forno precedentemente riscaldato a 180°. Cuocere per 55/60 minuti finché la torta non si presenterà dorata e compatta al tatto (prova stecchino utile!)
Levarla dal forno, lasciarla raffreddare su una grata e servirla spolverata da zucchero a velo. Ottima!

Torta Ciosota


venerdì 24 novembre 2023

R di Rye Whiskey: Manhattan Cocktail - New York - U.S.A.

Manhattan Cocktail

Il cocktail scelto per voi è un classico della mixology, cocktail ufficiale IBA e inserito nella lista dei sei cocktail fondamentali nel libro del 1948 "The Fine Art of Mixing Drinks" di David A. Embury.  
E' uno dei pochi drinks che pare avere un'origine certa, specie per un cocktail che affonda le proprie radici oltre un secolo indietro. Il Manhattan fu inventato nel 1874 da un barman di cui non si conosce il nome che lo elaborò in occasione di un ricevimento organizzato presso il Manhattan Club di New York City in onore del candidato alla presidenza degli Stati Uniti d'America Samuel J. Tilden. Il party fu organizzato da Lady Jenny Jerome, moglie di Lord Randolph Churchill, Duca di Marlborough, genitori del più famoso Winston Churchill. La versione originale del cocktail era una miscela di whisky americano, vermouth italiano e angostura. Durante il periodo del proibizionismo (1920-1933) veniva utilizzato principalmente il Canadian whisky perché più facilmente recuperabile.

Manhattan Cocktail

Il Rye Whiskey  è un distillato che da disciplinare deve essere costituito per almeno il 51% da segale (in inglese rye appunto) con aggiunta di altri cereali, mentre in altri paesi, come ad esempio il Canada, il rye whiskey può essere prodotto senza impiego di segale. E' contraddistinto da un colore biondo pallido con una gradazione alcolica che si aggira intorno al 43%. Era un distillato molto diffuso negli stati della Pennsylvania e Maryland, ma dopo il proibizionismo, la sua produzione calò drasticamente, divenendo un prodotto di nicchia. Oggi è molto utilizzato nella preparazione di cocktail ed è la base del Manhattan Cocktail


Manhattan Cocktail

Manhattan Cocktail
 
Ingredienti
50 ml di Rye Whiskey
20 ml Vermouth Rosso
1 dash di Angostura
Ciliegia sotto spirito o al maraschino per guarnire
Ghiaccio
Tecnica di preparazione: stir & strain
Bicchiere: coppetta da cocktail

Preparazione
Posizionare nel congelatore la coppetta da cocktail. Riempire di ghiaccio un mixing glass o lo shaker, versare prima il Rye Whiskey, poi il Vermouth Rosso e infine l'Angostura. Mescolare con il barspoon, versare nella coppetta ghiacciate utilizzando lo stainer. Servire guarnendo con ciliegia sotto spirito o al maraschino.
Ottimo sia come pre-dinner che per un dopo cena.
Alla salute

Manhattan Cocktail


 

mercoledì 22 novembre 2023

R di Riso: Bariis Iskukaris - Somalia - Africa

Bariis Iskukaris

Con questa tappa ci rifacciamo della fatica della tappa precedente......con la lettera R gli ingredienti abbondano, quello che manca però è il tempo!!!! Ma non importa anche perché sono riuscita ad arrivare in uno stato dove penso non siete ancora andati, compagni miei d'avventura! Con questo piatto vi porto in Somalia a conoscere una tra le cucine africane più esportate nel mondo. La sua caratteristica, come molte cucine africane, è quella di essere una cucina povera che unisce tradizioni di molti popoli diversi che proprio in Somalia, grazie alla sua posizione sulla punta del Corno d'Africa, si sono incontrati e mescolati. In particolare la cucina somala risente delle influenze della cucina yemenita, etiope, persiana, turca, indiana e anche italiana.  Questa mescolanza di tradizioni e usi si deve principalmente alla storia di questo paese, che da sempre è un luogo di approdo di commercianti che provengono dall'Oceano Indiano e di coloro che dall'Europa si dirigono verso l'Asia attraverso il canale di Suez e il Mar Rosso. L'instabilità politica di questo paese, inoltre, è anche il motivo di un grande fenomeno migratorio (si stima che nel 2019 l'emigrazione abbia interessato circa 2.054.377 somali) che ha contribuito indirettamente alla divulgazione della cucina somala. Gli ingredienti principali sono latte, mais, cereali, frutta ma anche pasta e riso, carne di capra, pecora, cammello o dromedario, pollo. Essendo la popolazione per gran parte musulmana la carene di maiale non è molto comune nella cucina tradizionale. Il piatto scelto è il piatto salato più tradizionale della cucina somala il Bariis iskukaris composto da riso (basmati) a cui si aggiunge uvetta, cipolle, peperoni, piselli, patate, pomodoro e accompagnato in genere da una proteina, solitamente agnello, manzo, capra, cammello o pollo. Ma la caratteristica di questo piatto sono le spezie utilizzate: la miscela di spezie prende il nome di xawaash ed è un mix particolarmente aromatico con cumino, curcuma, pepe nero, chiodi di garofano, cannella, fieno greco, cardamomo, zafferano, noce moscata, coriandolo, zenzero, salvia essiccata. Come tutte le ricette tradizionali ne esistono moltissime versioni, legate alle abitudini familiari. La versione scelta è con pollo.

Bariis Iskukaris

Bariis Iskukaris

Ingredienti 
2 cucchiai di olio vegetale (mais o girasole)
150 gr di cipolla tritata
4/5 spicchi d'agli tritati
1/2 stecca di cannella
2 baccelli di cardamomo
1 cucchiaino di semi di cumino
2 chiodi di garofano
1/2 bustina di zafferano
120 g pomodori freschi, tagliati a pezzetti
600 gr di cosce di pollo senza pelle con osso,
100 gr di carote grattugiate
200 gr di riso basmati lavato e scolato
600 ml di brodo di pollo
2 cucchiaini di Xawaash 
sale 
Per il Xawaash:
3 cucchiaio di semi di cumino
3 cucchiaio di semi di coriandolo
2 cucchiai di erba salvia, essiccata
1 cucchiaio di grani di pepe nero
1 cucchiaio di semi di fieno greco
1 cucchiaio di curcuma in polvere
4 cucchiaini di zenzero in polvere
2 cucchiaini di baccelli di cardamomo verde
1 cucchiaino di chiodi di garofano
1 cucchiaino di noce moscata grattugiata
1 bastoncino di cannella


Bariis Iskukaris

Preparazione
Iniziate preparando il vostro Xawaash. In un mortaio mettete tutte le spezie in grani e precisamente il cumino, il coriandolo, il cardamomo, il pepe nero, il fieno greco, la cannella spezzettata, i chiodi di garofano e pestate il tutto fino ad avere un polvere fine. Aggiungete le restanti spezie e mescolate bene. Passate la polvere ad un colino fitto e conservate il vostro mix in un barattolo di vetro. Dura circa tre mesi.
Preparate adesso il vostro Bariis Iskukaris. In una pentola capiente scaldare l'olio e soffriggere delicatamente la cipolla e l'aglio per circa 2 minuti. Aggiungere a questo punto la stecca di cannella e i semi di cumino. Far insaporire per un paio di minuti. Aggiungere il pomodoro a pezzetti e cuocere per 3 minuti girando spesso. Aggiungere il pollo e far rosolare per circa 4/5 minuti. Aggiungere i due cucchiaini di Xaawash, circa 400 cc di brodo di pollo e cuocere a fuoco medio e con coperchio per circa 15 minuti. Durante questo tempo girare spesso. Passato questo tempo versare il riso, precedentemente ben lavato e scolato, avendo l'accortezza di distribuirlo bene e fare in modo che sia coperto dal condimento. Versare i restanti 200 cc di brodo, coprire  e far riprendere il bollore a fuoco sostenuto. Una volta ripreso il bollore abbassare il fuoco al minimo e terminare la cottura a vapore finché i chicchi di riso non saranno teneri (ci vorranno circa 15 minuti). A fine cottura, se gradito, aggiungere lo zafferano sciolto in un po' di acqua bollente per dare al piatto il tipico colore  rosso zafferano. Servire ornando il piatto con coriandolo fresco tritato o prezzemolo.


Bariis Iskukaris


sabato 4 novembre 2023

Q di "Quota 14" Primitivo di Manduria DOC: Cocktail Di(Vino) - Salento - Puglia

Cocktail Di(Vino)

Che sarebbe stata un'impresa trovare qualcosa di alcolico che iniziasse con la lettera Q lo sapevo già!! e per non interrompere la mia piccola raccolta di cocktail mi sono armata della più ferrea e buona volontà e, come un segugio che cerca la sua preda, ho iniziato una ricerca meticolosa e costante finché non mi sono imbattuta in questa bottiglia.......!!! "Quota Quattordici" il suo nome e, da quanto ho potuto leggere, è anche un buon Primitivo di Manduria....mi mancava però la ricetta del Cocktail. Non ho desistito e, alla fine ho trovato anche una ricettina niente male! Certo è forse più indicata per la stagione estiva ma visto che il caldo prosegue la propongo per la nostra raccolta!!  Qualche parola su questo vino: il Primitivo di Manduria è uno dei principali vini rossi della Puglia, corposo, strutturato e deciso, con uno spiccato sentore di frutta (principalmente frutti rossi come il ribes o la ciliegia e un retrogusto che richiama il profumo di liquirizia) a cui il mare conferisce mineralità e note salmastre che stemperano la sua struttura forte. Le origini del Primitivo sono incerte: l’ipotesi più accreditata è quella che ritiene che furono i Greci a portarlo in Puglia oltre duemila ani fa. Quel che è certo è che il vitigno Primitivo deve il suo nome alla precocità della maturazione delle sue uve, che lo rende appunto uno fra i primi a essere vendemmiati, già verso la fine di agosto. Questa caratteristica però non impedisce agli zuccheri di aumentare la loro concentrazione, tanto che la particolarità principale dei "Primitivo" è la loro gradazione alcolica: per disciplinare, infatti, ci vuole una gradazione minima di 14 gradi per il Primitivo di Manduria secco Dop, 16 gradi per il Primitivo di Manduria Dolce Naturale Docg e addirittura 18 gradi per il Primitivo di Manduria Liquoroso Docg. Tuttavia, nonostante la gradazione alcolica di una certa importanza, il Primitivo si lascia bere con una certa facilità e si adatta bene anche alla preparazione di cocktail specie se abbinato agli agrumi, come il cocktail elaborato dalla bartender Valentina Lupoli, scelto per questa tappa. 

A voi il
Cocktail Di(Vino)

Cocktail Di(Vino)
 
Ingredienti
50 cl di "Quota 14" Primitivo di Manduria DOC
20 cl di Cointreau
20 cl di succo d'arancia
2 lime
1 fetta di arancia
2 cucchiai di zucchero di canna
ghiaccio

Preparazione
Prima di iniziare la preparazione raffreddate una coppa da vino rosso con ghiaccio e acqua. Nello shaker pestate i lime, la fetta d'arancia e lo zucchero. Aggiungete il ghiaccio e il vino e shakerate. Gettate via il ghiaccio e l'acqua dalla coppa e con tecnica shake and strain, filtrate nella coppa il vino aromatizzato. Aggiungete il succo di arancia e il cointreau, mescolate delicatamente. Ornate il bicchiere con una fettina di lime o di arancia, o entrambe.


Cocktail Di(Vino)


"Quota 14" Primitivo di Manduria DOC Cantine Menhir Salento


venerdì 3 novembre 2023

Q di Quinoa: Sopa de Quinua - Ande- Peru'

Sopa de Quinua
Per la seconda ricetta di questa tappa vi faccio virtualmente volare dall'Europa al Sud America e precisamente in Perù, nella regione andina, patria di questa antichissima pianta,  la Quinoa. La quinoa (Chenopodium quinoa) viene coltivata da oltre 5000 anni sugli altipiani pietrosi delle Ande, a 4000 mt sul livello del mare ed è cibo essenziale per le popolazioni andine. Appartiene alla famiglia delle chenopodiacee, come gli spinaci o la barbabietola e produce una spiga ricca di semi rotondi, simili a quelli del miglio. E' un alimento particolarmente ricco di proprietà nutritive: contiene fibre e minerali come fosforo, magnesio, ferro e zinco ed è un'ottima fonte di proteine vegetali. Inoltre i grassi contenuti nella quinoa sono prevalentemente insaturi. La quinoa poi non contiene glutine ed è alimento adatto a tutti. Il sapore è abbastanza erbaceo, un po' amarognolo, vagamente simile alla cannella. Cuoce velocemente ed è ottima consumata come zuppa con le verdure, o in creme, risotti, dessert come bavarese, ciambelloni o anche delicati aperitivi in accompagnamento al Pisco Peruano o alla Chicha (bevanda di quinoa fermentata). La ricetta scelta l'ho trovata qui e volentieri la condivido con voi.

Sopa de Quinua

Sopa de Quinua

Ingredienti
1 tazza di Quinoa
5 tazze di acqua
3/4 di tazza di carote tagliate a quadretti
1/4 di tazza di pomodori tagliati a quadretti
3/4 di sedano e cipolla tagliati a quadretti
3 cucchiai di olio extravergine di oliva
150 gr di formaggio primo sale o parmigiano
sale, pepe, prezzemolo

Preparazione

Mettere a bollire la quinoa in acqua fredda e a fuoco basso. Fatela cuocere per 14 minuti. Nel frattempo, in un padella,  preparate un soffritto versando l'olio e le verdure precedentemente tagliate. Fatele cuocere, salatele e pepatele e versatele nella quinoa cotta. Fate insaporire la quinoa con le verdure sul fuoco per 5/6 minuti. Servite versando in ciotole con il formaggio, una spolverata di prezzemolo tritato e un filo di olio evo.
Ottima.

Sopa de Quinua


 

mercoledì 1 novembre 2023

Q di Quark (formaggio): Quarktaschen - Saccottini di Quark - Austria

Quarktaschen - Saccottini di Quark

Inizio la mia piccola raccolta di ricette per la lettera Q dopo aver faticato non poco per trovare qualcosa di originale. Gli ingredienti tra i quali scegliere in effetti sono proprio pochini e la scelta ricade tra 4/5 ingredienti, uno dei quali è il Quark. Il Quark  (detto anche "formaggio bianco" in Germania "Weißkäse" e in Polonia "Ser biały", o in Baviera e Austria "Topfen") è un tipo di formaggio fresco prodotto dal latte vaccino pastorizzato. Il Quark ha la consistenza della ricotta, ma la sua natura è diversa (la ricotta si ricava dal siero di latte, che è quanto rimane dopo la trasformazione del latte in formaggio) mentre invece il quark è un formaggio vero e proprio. E' ottenuto tramite la coagulazione acida del latte (latte scaldato e lasciato "andare a male"), è completamente senza sale e il suo sapore richiama quello della panna acida. In lingua tedesca Quark significa semplicemente "cagliata" e il suo uso pare risalga addirittura all'età del ferro. Gironzolando qua e là sul web mi sono imbattuta in questa ricetta che mi ha incuriosita e che vi ripropongo. Il risultato è stato WOWWW!!! sono andati a ruba! Provatela

Quarktaschen

Quarktaschen - Saccottini di Quark

Ingredienti

Per l' impasto lievitato
220 di latte tiepido
70 g di zucchero 
20 di lievito fresco o 1 bustina di lievito secco (7 g)
550g farina 
cucchiaino di sale
albumi
100 g di burro 


Per la farcitura
250 gr di formaggio quark
1 tuorlo d'uovo
70 gr di zucchero
1 cucchiaio di amido di mais
scorza di 1 limone grattugiata
1/2 spruzzi di limone
        1 cucchiaino di estratto di vaniglia


Per la glassatura
1 tuorlo d'uovo
2 cucchiai di latte


Preparazione
Nella ciotola dell'impastatrice versate la farina, lo zucchero, il lievito (io fresco sbriciolato), il sale facendo attenzione a non farlo entrare in contatto diretto con il lievito, l'albume e il latte tiepido. Impastate con il gancio fino ad amalgamare gli ingredienti.
Aggiungete quindi il burro morbido un po' alla volta e fate andare fino ad incordare l'impasto. Coprite l'impasto, o trasferitelo in una ciotola capiente di vetro e fate lievitare in luogo tiepido per 1 ora (io nel forno con la lucetta accesa).
Quando l'impasto è ben lievitato disponetelo su un piano di lavoro ben infarinato e stendetelo con il matterello in una sfoglia di circa 3 mm. Lasciatelo riposare per un po' e dedicatevi a preparare la farcitura. 
Mettete tutti gli ingredienti necessari in una ciotola e mescolate brevemente con una frusta.
Riprendete la pasta lievitata e se necessario stendete ancora un po' la sfoglia. Ritagliate quindi con il coppapasta o con una rotella dei quadrati di circa 12 cm di lato. Al centro di ogni quadrato mettete un cucchiaio di ripieno. Inumidite gli angoli del quadrato e premete insieme gli angoli opposti in modo da creare un "saccottino" chiuso. Disponeteli su una teglia foderata con carta da forno e spennellate la superficie con il tuorlo rimanente  sbattuto con i due cucchiai di latte. Lasciate lievitare i saccottini per ancora 30/35 minuti, quindi infornateli nel forno preriscaldato a 180° per circa 18/20 minuti o finché non li vedrete ben dorati.
Prelevateli dal forno e fateli raffreddare su una griglia. Cospargeteli di zucchero a velo e consumateli, se potete leggermente tiepidi...una delizia!
 
Quarktaschen - Saccottini di Quark

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