domenica 13 marzo 2016

Spas - Zuppa Armena di Yogurt e Orzo


Spas - Zuppa Armena di Yogurt e Orzo

Penultima tappa del nostro viaggio intorno al mondo.....la magica carovana dell'Abbecedario Culinario Mondiale si ferma a Yerevan in Armenia, dove Cristina ci ospita e dove ci ha sapientemente accompagnato attraverso storia, cultura, tradizioni, alla scoperta di una delle cucine più antiche del Mediterraneo. Cucina genuina, povera di grassi e ricca di spezie e di erbe aromatiche (menta, coriandolo, aneto) nel corso del tempo, attraverso le varie generazioni, è riuscita a combinare sapientemente aromi e sapori di cereali, legumi, frutti pesci o carni fino ad ottenere un insieme di piatti gustosi, raffinati e salutari. La gastronomia armena esprime il profondo legame di questo popolo con il proprio territorio, un territorio dove agricoltura e pastorizia sono molto fiorenti grazie alla sua origine vulcanica che lo rende fertilissimo. Tra le varie ricette ne ho scelta una estremamente semplice ma molto gustosa. E' una zuppa a base di yogurt e orzo perlato, profumata di menta e coriandolo da gustare calda nelle giornate fredde di lunghi inverni.

Spas
Zuppa Armena di Yogurt e Orzo

Spas - Zuppa Armena di Yogurt e Orzo

Ingredienti
100 gr di orzo perlato
4 uova
1 lt di acqua
1 cucchiaio di farina
450 gr di yogurt (preferibile il greco)
30 gr di burro
1 piccola cipolla
2 cucchiai di menta secca
coriandolo o prezzemolo tritati 2 cucchiai
erbette fresche (basilico, timo, erba cipollina)
sale e pepe 

Spas - Zuppa Armena di Yogurt e Orzo


Preparazione

Lasciate l’orzo in ammollo nell’acqua per tutta la notte. Dopodiché toglietelo dall’ acqua e mettetelo in una casseruola con metà della dose di acqua; portatelo ad ebollizione, abbassate la fiamma e lasciate sobbollire per mezz’ora, finché l’orzo sarà tenero; quindi scolatelo. In una grossa ciotola rompete le uova e mescolate energicamente con un cucchiaio di legno (meglio con un frullino) incorporatevi la farina, quindi lo yogurt e diluite il tutto con il resto dell’acqua. Passate questo composto in una casseruola e, a fuoco molto lento e sempre mescolando, portate ad ebollizione, quindi fate sobbollire lentamente per 2-3 minuti fino a che il composto non risulterà leggermente ispessito. Aggiungete la menta secca e il coriandolo
Nel frattempo ammorbidite la cipolla tritata in un tegamino con il burro fuso. Versate l’orzo nella zuppa insieme alla cipolla dorata; aggiustate di sale e pepe, e fate insaporire ancora per qualche minuto.   Al momento di servire, condite la zuppa con un trito di erbe profumate (basilico, origano, erba cipollina....quello che più preferite)
Spas - Zuppa Armena di Yogurt e Orzo

  

giovedì 11 febbraio 2016

Pollo al limone e vaniglia


Pollo al limone e vaniglia

Per questa tappa cinese dell'Abbecedario Culinario Mondiale, ospitata da Carla Emilia, rispolvero uno dei primi post di questo blog, dopo un accurato intervento di re-styling!!!! La ricetta che regalo a Carla Emilia proviene direttamente da Pechino,  regalo di mia cognata Satchyo, giapponese di nascita e uruguayana di adozione. Durante il suo soggiorno in Cina ha imparato varie ricette di quel paese e questa è una di quelle arrivata sino a me ed entrata a pieno titolo tra le "ricette di famiglia". E' un piatto che personalmente trovo molto raffinato: l'abbinamento dell'aroma dolce della vaniglia con quello aspro del limone crea un "binomio" perfetto. Consiglio: servite i piccoli bocconcini di pollo in piccoli piatti affiancati da ciotoline che contengono la salsa di limone. Ogni commensale potrà intingere il pollo nella salsa, magari utilizzando le apposite bacchette et voilà.....il gioco è fatto! il "profumo d'oriente" accompagnerà la vostra tavola. 

Dal post di giovedì 1 settembre 2011 

Pollo al limone e vaniglia 

Pollo al limone e vaniglia

Ingredienti per 4 persone:
2 petti di pollo, 
fecola di patate, 
1 baccello di vaniglia 
2-3 uova, 
sale, 
olio di arachidi

Per la salsa al limone:
500 cc di acqua, 
5-6 cucchiai di fecola di patate, 
il succo di 5-6 limoni,
estratto di vaniglia, 
sale.

Pollo al limone e vaniglia

Preparazione
Tagliate a strisce sottili il petto di pollo, passatelo nella fecola di patate dove avrete aggiunto la vaniglia (aprite 1 baccello di vaniglia, estraendone tutti i semini e mescolateli alla fecola di patate) In una ciotola sbattere le uova con il sale, immergete poche alla volta le striscette di pollo passate nella fecola di patate. Friggete il pollo in abbondante olio bollente fino a quando non è dorato.....si sprigionerà un delizioso aroma. Salate
Mettete i pezzi di pollo su carta assorbente per eliminare l'eccesso d'olio e teneteli in caldo. Preparate la salsa di limone prelevando dalla dose d'acqua indicata una tazza e stemperatevi la fecola di patate. Aggiungete anche qui la vaniglia e in questo caso potete usare un estratto di vaniglia nella dose di un cucchiaino. Versate la restante dose d'acqua mescolata al succo dei limoni e ad una scorza di limone grattugiata in una piccola casseruola, ponetela sul fuoco e fatela riscaldare. Quando si avvicina al bollore versate dentro la fecola di patate precedentemente sciolta. Vedrete che quasi subito la salsa si addenserà quindi abbassate la fiamma e cuocete la salsa per 5-6 minuti sempre girando con una frusta, per evitare che la salsa si attacchi al fondo della pentola. Aggiungete sale a gusto. Servite i pezzetti di pollo accompagnandoli con la salsa di limone e vaniglia servita in ciotoline monoporzioni.  
 
Wǒ zhù  yǒu yīgè hǎo wèikǒu 

良好的食欲
Pollo al limone e vaniglia

domenica 31 gennaio 2016

Marmellata di Mandarini, cannella e anice stellato

Marmellata di Mandarini, cannella e anice stellato

E' bello ritornare a casa, in questo mio piccolo spazio dove quando posso, riprendo le fila della mia passione. Mi manca la consuetudine di cucinare e condividere con voi quello che  preparo, ma devo accontentarmi di queste briciole di tempo che, ultimamente,  con fatica  strappo ad una quotidianità divenuta un po' pesante. E quando riesco a riprendere il "mio tempo" mi sento felice, proprio come quando metto "le mani in pentola" per preparare le mie confetture. Che vi devo dire, rimescolare nel pentolone è una cosa che mi piace assai, specialmente quando mi preparo a dare forma e sostanza ad un'idea, magari nata per caso nella mia testa. E' un po' una sfida con me stessa e le sfide mi piacciono sempre, E questa marmellata nasce dall'idea di abbinare il profumo persistente, a volte pungente, del mandarino con una due spezie che richiamano alla mente il senso del calore, della morbidezza, due spezie che amo molto: l'anice stellato e la cannella. Chi l'ha provata l'ha descritta così: "equilibrata, piacevole, non stucchevole......intrigante...." Mi piacerebbe sapere voi cosa ne pensate!

Marmellata di Mandarini
Cannella e Anice Stellato

Marmellata di Mandarini, cannella e anice stellato

Ingredienti
2 kg di mandarini rigorosamente non trattati
500 gr di zucchero di canna
300 gr di zucchero bianco
il succo di 1 limone
6 fiori di anice stellato
4 pezzetti di stecca di cannella 
due cucchiai di buon brandy

Preparazione
Per questa marmellata è necessario utilizzare mandarini non trattati (io ho utilizzato dei mandarini locali provenienti dalla zona di Sant'Egidio del Monte Albino, notoriamente votata alla coltivazione di agrumi e assolutamente non trattati) Lavate molto bene in acqua e bicarbonato i frutti, privateli delle foglie e del peduncolo e poi sistemateli in una pentola capiente coprendoli d'acqua. Portate l'acqua a bollore e cuocete i frutti su fiamma bassa, mantenendo il bollore, per 30 minuti. Prelevateli delicatamente dall'acqua e metteteli ad asciugare su un canovaccio. Quando saranno appena tiepidi tagliateli in quarti e eliminate tutti i noccioli. Frullate tutta la frutta, sistematela in una pentola di acciaio capiente, aggiungete lo zucchero, le spezie e il succo di limone. Cuocete la marmellata per circa 1 ora o finché non sarà giunta a giusta consistenza (prova piattino). Spegnete il fuoco, aggiungete il brandy e invasate la marmellata in barattoli di vetro sterilizzati. Chiudete e capovolgete immediatamente i barattoli in modo da creare il sottovuoto. Lasciateli capovolti, coperti da un panno, rigirandoli anche dopo 24 ore.

Marmellata di Mandarini, cannella e anice stellato




sabato 9 gennaio 2016

Šči: una confortevole zuppa casalinga

Šči: zuppa russa di cavolo bianco

Seconda ricetta per questa tappa russa dell'Abbecedario Culinario Mondiale ospitata da Tamara. E per salutare la nostra padrona di casa ho preparato una zuppa, visto che le zuppe sono tra le pietanze più utilizzate in questo paese. Lo Šči  è una famosa pietanza nazionale russa ed un vero e proprio "comfort food", specie di questa stagione. Il sapore acidulo del cavolo bianco, usato per la sua preparazione, è la caratteristica che lo contraddistingue, anche se lo stesso gusto può essere ottenuto utilizzando altre piante come l'acetosella o altre erbe di sapore neutro condite con salamoia di cavolo. Lo šči viene generalmente preparato nel brodo di manzo, anche se nelle regioni russe occidentali viene utilizzata carne di maiale o di volatili da cortile, dove vengono aggiunte le varie verdure senza essere state precedentemente cotte né soffritte. Esiste anche una variante vegetale chiamata pustoj (vuota) che nella tradizione contadina indicava anche i "mezzi" a disposizione di una famiglia: quando la zuppa era vuota, quindi senza pezzi di carne, significava che i padroni di casa non se la passavano troppo bene! Lo sci viene solitamente condito con l'aggiunta di smetana (panna acida) e accompagnato da fette di pane nero.


Šči: zuppa russa di cavolo bianco

Ingredienti
400 gr di carne di manzo da brodo
600 gr di cavolo bianco
2 patate
2 carote
1 foglia di alloro
sale, pepe
5-6 pomodori ciliegini
Smetana (panna acida*)
pane nero

Preparazione
Preparate prima di tutto il brodo mettendo la carne in una pentola capiente e coprendola con almeno 1,5 lt di acqua. Aggiungete qualche aroma (sedano, carota, foglia di alloro, qualche grano di pepe) e fate bollire per almeno 1 ora e 30 minuti. Nel frattempo preparate il cavolo tagliandolo a strisce di medio spessore e lavandolo bene. Quando la carne è tenera, levatela dal brodo, tagliatela a pezzetti, filtrate il brodo e rimettete dentro la carne. Aggiungete il cavolo e fatelo bollire insieme alla carne per almeno 10-15 minuti. Aggiungete quindi le patate e le carote tagliate a pezzetti, salate, pepate e aggiungete un'altra foglia di alloro. Fate cuocere la zuppa a fuoco lento, coperta finché il cavolo e le altre verdure non saranno teneri. Dieci minuti prima di spegnere il fuoco aggiungete anche i pomodori tagliati a pezzetti. Terminate la cottura e servite accompagnando con la "smetana" ed il pane nero.

Šči: zuppa russa di cavolo bianco

*) Io preparo la panna acida così: mescolo 100 gr di panna fresca, 100 gr di yogurt greco intero, 2 cucchiai di succo di limone, copro e lascio riposare almeno 1 ora, ma anche una nottata in frigorifero!

mercoledì 6 gennaio 2016

Lepeshki: biscotti russi alle mandorle

Lepeshki: biscotti russi alle mandorle


Buon Anno a tutti........riprendo il mio viaggio intorno al mondo dopo un po' di assenza e raggiungo la mia carovana preferita, quella dell'Abbecedario Culinario Mondiale,  in Russia, ospiti di Tamara, che per tre settimane ci darà la possibilità di esplorare gastronomicamente un paese enorme, tanto da poter essere considerato quasi un continente. E, come dice Tamara nel suo post di apertura, un paese tanto grande racchiude inevitabilmente influenze e tradizioni che provengono da uno svariato numero di etnie presenti in un territorio così grande. Questa diversità e varietà la ritroviamo anche nella cucina, che rispecchia le diverse abitudini alimentari dei popoli di questo immenso paese.  Non è stato semplice scegliere tra le innumerevoli ricette trovate, cercavo qualcosa di poco noto o comunque non troppo conosciuto da regalare alla mia amica Tamara e girovagando sul web mi sono imbattuta nella ricetta di questi biscottini  che, non so per quale motivo, forse per la loro consistenza o per il fatto che sono poco dolci, mi hanno portato alla memoria gli scones. Hanno infatti una pasta piuttosto diversa da quella dei biscotti, sembrano quasi "lievitati". La ricetta recuperata sul web, come spesso succede quando mi cimento per la prima volta con qualcosa di nuovo, è stata leggermente modificata.  Di seguito vi indico tra parentesi le piccole variazioni apportate. Io li ho trovati deliziosi, spero piacciano anche a voi.

 biscotti russi alle mandorle 
Lepeshki: biscotti russi alle mandorle
Ingredienti 
225 gr di farina autolievitante (circa 260 gr)
1 pizzico di sale
30 gr di zucchero di canna (i60 gr)
1,2 dl di panna acida 
1 uovo
1 albume
1 cucchiaino di vanillina 
(2 gocce di essenza di vaniglia, 2 gocce di essenza di mandorla amara)
1 cucchiaino di latte
50 gr di mandorle a lamella

Lepeshki: biscotti russi alle mandorle

Preparazione
Setacciate in una ciotola capiente la farina, aggiungete il sale e lo zucchero e mescolate, facendo un buco al centro. Aggiungete quindi la panna acida, l'uovo, le essenze di vaniglia e mandorla, il cucchiaino di latte e lavorate gli ingredienti fino ad ottenere una pasta liscia, ben amalgamata, simile ad una frolla. Lasciate riposare per circa 20 minuti, mezz'ora, al fresco, in frigorifero, dopo aver coperto la ciotola con pellicola alimentare. Stendete quindi una sfoglia alta 1 cm e utilizzando degli stampi taglia-biscotti (gli originali sono rotondi, io ho utilizzato una forma a cuore, voi potete utilizzarne altre) ricavate circa 30 biscotti. Disponeteli su una leccarda ricoperta di carta forno, spennellateli con il bianco d'uovo e ricoprite la superficie dei biscotti con le mandorle a lamella. Infornate per circa 15 minuti (non di più) in forno caldo a 180°. Quando i biscotti saranno leggermente dorati e gonfi, tirateli fuori dal forno e fateli  raffreddare su una gratella. Gustateli con un buon tè, e fatemi sapere che ne pensate. 
Lepeshki: biscotti russi alle mandorle









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