Finalmente il viaggio è ricominciato!!! Quale? Ma quello dell'Abbecedario :) dopo l'Italia e la Comunità Europea, stanchi di rimanere fermi a ciondolare nel salotto di casa i pazzi viaggiatori della più folle carovana mai esistita hanno pensato bene di riprendere in mano carte geografiche e bussole per ricominciare a viaggiare questa volta pero' intorno al mondo!!!! E con questa tappa, ospitata da Marta che si è insediata a Samoa (mica scema eh?) abbiamo simbolicamente tagliato il nastro e dato il via al nostro Abbecedario Culinario Mondiale!!!!!
Viaggiare, sapete, insegna molte cose....io per esempio, la prima che ho imparato è che esistono ben 2 isole di Samoa, le Occidentali e le Samoa Americane. Noi siamo di stanza ad Apia, la capitale delle Samoa Occidentali, isole della Polinesia........invidiosi eh? e fate bene!!!! anche perché il viaggio (anche se virtuale) ci offre panorami di una bellezza mozzafiato....Isole di origine vulcanica e comprese nel più immenso arcipelago della Polinesia, le Samoa Occidentali si trovano a metà strada tra le Hawaii e la Nuova Zelanda, e immediatamente a ovest delle Samoa Americane. Le due isole principali, 'Upolu e Savai'i, messe assieme occupano un'area leggermente più piccola della Valle d'Aosta e costituiscono la maggior parte della terra ferma. 'Upolu ha la forma di un sigaro, e ospita la capitale delle Samoa Occidentali, Apia situata sulla costa settentrionale dell'isola. Savai'i, pochi km a ovest di 'Upolu, è appena più grande di questa e di forma più schiacciata. Le altre isole abitate di questo arcipelago, Manono e Apolima, sono due piccolissime perle situate tra le due isole più grandi, il resto sono sono atolli e piccolissime isolette disabitate. Come abitudine mi piace regalare qualcosa alla padrona di casa che sia per me rappresentativo del posto che sto visitando...e da quando sono arrivata qui mi ritornano in mente le immagini di alcuni quadri di Paul Gauguin visti qualche anno fa a Roma....ne regalo uno a Marta e a tutti i viaggiatori di questa tappa
P. Gauguin "Mata Mua" olio su tela 91 x 69 cm, 1892 - Museo Thyssen-Bornemisza - Madrid |
Il Fa'apapa è un pane di cocco che, anticamente, veniva preparato senza aggiunta di lievito chimico, e con una percentuale di cocco grattugiato più alta della ricetta che segue, per cui risultava abbastanza duro tanto che, molto spesso, le donne lo portavano nella borsa utilizzandolo come arma di difesa in caso di aggressioni o rapine. La versione più "dura" veniva spesso ricoperta con un caramello al cocco chiamato Fa'ausi, che lo ammorbidiva rendendolo un ottimo dessert....ovviamente io l'ho rifatto e sarà la prossima ricettina per Marta!
Pane al cocco
Ingredienti
200 cl di latte di cocco
120 gr di cocco grattugiato disidratato
250 gr di farina
65 gr di zucchero
2 cucchiaini da tè di lievito per dolci
un poco di burro per ungere
Preparazione
In una ciotola capiente versare il latte di cocco ed il cocco grattugiato. Mescolare e lasciare riposare per qualche minuto in modo che il cocco disidratato si ammorbidisca nel latte. Aggiungere poi la farina, il lievito per dolci e lo zucchero e lavorare con le mani fino ad avere un composto compatto a cui darete questa forma, dividendolo in due parti
Sistemate poi ogni salsicciotto di pasta in un rettangolo di carta forno, precedentemente unto con burro chiudendolo completamente in questo modo
Sistemate i due pacchetti in forno caldo a 200° lasciandoli cuocere per 35-40 minuti o finché la superficie non sia ben dorata. Sfornate, aprite i pacchetti e fate raffreddare completamente i due pani su una grata. Poi a voi la scelta del "come gustarlo".....in versione pane da colazione
magari gustandolo con un velo di confettura, mentre sorseggiate il vostro tè
oppure, trasformandolo in un dessert godurioso, immerso in un caramello al cocco che sprigiona un profumo intenso ed originale, il Fa'ausi di cui passo a darvi la ricetta :)
Fa'ausi
Caramello al cocco
Ingredienti
200 gr di zucchero
60 cl di acqua
400 cl di latte di cocco
Preparazione
In una casseruola con fondo pesante versare lo zucchero e l'acqua, e lasciare andare su fuoco vivace finché lo zucchero non caramelli, ponendo attenzione a non farlo bruciare, perché sprigionerebbe un sapore amarognolo. A questo punto levare da fuoco il caramello e, facendo molta attenzione, versare il latte di cocco dentro, girando continuamente. Rimettere la casseruola sul fuoco e continuare a girare, facendo sciogliere la parte grumosa che si è formata a causa del contatto del caramello caldissimo con il latte di cocco a temperatura ambiente. Quando il caramello sarà di nuovo fluido, continuare la cottura finché non ispessirà leggermente, e facendo cadere una goccia su un piattino freddo questa si rapprenderà velocemente (un po' come la preparazione delle confetture). Levare dal fuoco e versare in una ciotola di metallo capiente, facendolo intiepidire. A questo punto aggiungere il Fa'apapa tagliato a cubetti e rigirarlo bene nel caramello in modo che si ricopra completamente. Lasciarlo riposare per almeno una ora prima di prelevarlo e servirlo. Giuro....un pezzo tira l'altro per cui non è adatto ai fanatici della linea!!!!!
son qui che rido al pensiero di tenerlo in borsa per darlo in testa a qualcuno :-)) grazie del pensiero Gauguin mi piace molto!! il caramello al cocco l'ho fatto l'anno scorso ed é una leccornia ...ora mi rimane un dubbio, questa é una ricetta o sono due?
RispondiEliminaSono due :)
RispondiEliminaAh ah sto ridendo come Martissima all'idea del pane antiaggressione, sembra quasi un pretesto per coprirlo con quel caramello ;-)
RispondiElimina:)) a mo' di matterello Morena
RispondiEliminaRosa sei Mitica!!!
RispondiEliminaIo questa cremina mica l'avevo vista tra le ricette... ^^
Io ho fatto il Fa'apapa senza lievito, ma voglio provare anche questo, mi sa d'un morbido... :P***
Bacione!
Diciamo che il fa'apapa era il precursore dello spray al peperoncino ;-) ....... e immagino che bontà il caramello al cocco.
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