lunedì 23 luglio 2012

Alici all'aceto

Con un po' di ritardo arrivo affannata anche in Puglia, a Otranto, a salutare la nostra amica Patrizia che ospita la dodicesima tappa dell'Abbecedario Culinario. La Puglia è una regione che purtroppo non conosco,  se non fosse per una brevissima incursione nel Gargano tanto tempo fa con la mia famiglia e in una età della mia vita poco incline alla comprensione dei luoghi (avevo circa 13 anni)!!! per cui mi manca proprio quella conoscenza fatta di tante sfumature, sensazioni e percezioni sensoriali che ti fanno sentire parte di quel luogo......anche se, a dire il vero, una meridionale incallita come me si sente subito vicino a quelle culture e tradizioni che hanno radici nella storia che ha segnato tutta l'Italia Meridionale. La Puglia terra di mare, accogliente e aperta alle contaminazioni di culture lontane come la mia Campania, che fatto sue  le influenze greche, bizantine, turche ma anche normanne, sveve, spagnole....diventa per me familiare, anche nel ri-trovare sapori e gusti molto vicini alla mia cucina tradizionale, fatta di ingredienti legati ai prodotti della terra e del mare, semplice, gustosa e assolutamente fantasiosa. La ricetta che ho scelto per Otranto è un antipasto a basi di alici che vengono conservate in una marinata a base di aceto, dopo essere state fritte. 

Alici all'aceto*


Ingredienti
500 gr di alici
1 cipolla
1 spicchio d'aglio
1 foglia di alloro
2,5 dl di aceto
olio evo
farina q.b.
sale 

alici all'aceto

Procedimento

Pulire le alici, aprirle a libro, diliscarle e lavarle bene. Infarinarle, eliminando la farina in eccesso con un setaccio, friggerle poche per volta in abbondante olio evo caldo.
Sgocciolarle con un mestolo forato e trasferirle su carta assorbente perchè perdano l'unto in eccesso, quindi salarle leggermente.
Affettare la cipolla e farla rosolare in 4-5 cucchiai di olio evo insieme all'aglio leggermente schiacciato ed alla foglia di alloro.
Unire l'aceto (io ho usato metà parte di aceto rosso e metà di aceto di mele)  e lasciare bollire per circa 10 minuti.
Disporre le alici in una teglia di terracotta, irrorare con il composto di aceto e lasciare raffreddare. Coprire e far riposare in frigorifero per almeno un giorno prima di servire.

abbecedario culinario: alici all'aceto
Abbecedario culinario d'Italia


* ricetta tratta da: Sapori d'Italia - Gribaudo Edizioni

mercoledì 11 luglio 2012

Pizzell 'e sciurilli


" 'O Vico " Raffaele Viviani, 1932

Vi è mai capitato di dedicarvi una passeggiata nei vicoli del Rione Sanità, o attraversare Spaccanapoli che come un'arteria lunga e pulsante divide in due Napoli, o ancora di addentrarvi nei Rioni Spagnoli o in Via dei Tribunali e San Gregorio Armeno, lasciandovi immergere nel mondo dell'arte presepiale? Passeggiare per i vicoli di Napoli, nel suo centro storico, è come viaggiare nel flusso sanguigno di un corpo tenuti per mano dalla sua linfa vitale:  voci, odori, colori,  musica, oggetti, opere d'arte di rara bellezza che "gareggiano" con quelle partorite dalla creatività e dalla fantasia della  gente dei vicoli.....tutto questo mescolato in modo confuso e disordinato ma che, grazie ad una strana alchimia, si manifesta ai nostri occhi come simbolo di una vitalità coinvolgente. In questi vicoli "la fanno da padrone" le innumerevoli vetrine di piccole salumerie e rosticcerie che, affiancate dalle storiche pizzerie napoletane, espongono ogni "ben di dio": panini napoletani, frittelle, paste cresciute, pizze e pizzette, crocchè, frittatine di pasta, filoni di pane napoletano, intervallati da magiche brioche col "tuppo", pastiere e pastierine, coviglie, sfogliatelle e pasticcciotti di crema e amarena.......il tutto incorniciato dai caciocavalli che dondolano  con indolenza dagli stipiti delle porte di entrata, in compagnia di pacchi di pasta e treccie di peperoncini........che dire....un tripudio di colori, odori e sapori che, come le sirene con Ulisse, ci seducono e ci catturano irrimediabilmente!  La terza ricetta che ho scelto per Lo e l' Abbecedario è una di quelle che potete trovare in queste vetrine:

Pizzell 'e sciurilli
Pizzell 'e sciurilli
per circa 40 frittelle:
500 gr di farina
1/4 di cubetto di lievito di birra
sale, un cucchiaino di zucchero
acqua q.b.
fiori di zucchini (io vado a occhio, ma ce ne vogliono circa 25/30)
olio evo

Preparazione:

Fiorilli alias fiori di zucchini



Lavare delicatamente i fiori di zucchini, lasciandoli scolare per bene. 





Farina e sale



In una insalatiera capace mescolare la farina con  il sale, sciogliere il lievito in un bicchiere di acqua appena tiepida insieme ad un cucchiaino di zucchero.




Lavorazione della pasta
Consistenza della pasta
            






Versare l'acqua con il lievito sciolto nella farina, sbattendo con un cucchiaio e aggiungere altra acqua sino ad avere la consistenza di una pasta morbida ma non liquida.








fiorilli mescolati a lievito, acqua e farina






lievitazioneAggiungere nel composto di farina e lievito i fiori di zucchini, mescolando con delicatezza in modo da ricoprirli. Far lievitare il composto, coprendolo con un panno, per almeno 4 ore (il segreto di una buona
lievitazione è utilizzare poco lievito e far lievitare per lungo tempo).  







Trascorso il tempo necessario dovrete avere un composto ben gonfio, pieno di bollicine come questo

pasta cresciuta con i fiorilli, pronta da friggere

A questo punto, aiutandovi con 2 cucchiai, prelevate del composto di pasta cresciuta e fiorilli e fateli cadere in olio evo bollente, friggendoli per un paio di minuti da entrambi i lati, fintanto che le frittelle saranno ben gonfie e dorate. Mettere a scolare su carta assorbente e aggiungere sale se necessario. Da mangiare assolutamente calde.....insomma come si dice a Napoli 

" frijenno e magnanno! "  
cucina tipica napoletana: le pizzelle di fiorilli
Abbecedario culinario d'Italia

giovedì 5 luglio 2012

Cupcakes alla lavanda

Quando ho letto questa ricetta sul libro di Joanna Farrow tutto dedicato alle Cupcakes, me ne sono innamorata. Quella streghetta di mia figlia Caterina e la sua cara amica Lauretta sanno quali sono i miei punti deboli!!! sempre disinteresati 'sti figli, anche quando ti fanno regali!!!! :)))) In ogni caso, sarà per l'abbinamento alquanto insolito di fiori e frutta, sarà perché la lavanda mi piace assai, sarà perché so' fanatica delle cupcakes ma non ho resistito, e non avendo lavanda nel mio giardino me la sono procurata alla Fiera della Minerva, una mostra di piante che ogni anno si tiene a Salerno tra Aprile e Maggio. Ho imparato che la lavanda, quella profumata profumata, fiorisce tra la fine di maggio e il mese di giugno, e con pazienza ho aspettato la fioritura di un paio di piante che ho comprato lì.  Devo dire che il sapore di queste cupcakes è  piacevolmente insolito: l'aroma intenso della lavanda viene attenuato con gentilezza da quello dell'arancia, e il risultato è un gusto fresco, molto gradevole, con picchi di intenso profumo che fanno ricordare un prato fiorito.....

Cupcakes alla lavanda

Cupcakes alla lavanda

Ingredienti per 12 Cupcakes:
6 fiori di lavanda più alcuni rametti per guarnire
125 gr di burro ammorbidito
125 gr di zucchero semolato
scorza di mezza arancia grattugiata (io ne ho usata di più)
2 uova
150 gr di farina autolievitante 
1/2 cucchiaino di lievito per dolci
♥ ♦ ♥ ♦ ♥ ♦ ♥ ♦    
Per la Glassa:
150 gr di zucchero al velo
succo di arancia q.b.
alcune gocce di colorante per alimenti lilla


arancia e lavanda per gustose cupcakes
arancia e lavanda per gustose cupcakes








Preparazione
Foderare uno stampo per cupcakes con pirottini di carta per tortine. Togliere i fiori di lavanda dagli steli e metterli in una ciotola con il burro, lo zucchero semolato, la scorza d'arancia, le uova,  la farina e il lievito. Lavorare con uno sbattitore elettrico a immersione, o con un robot da cucina per circa 2/3 minuti finché il composto non diventa soffice e cremoso. Suddividerlo nei pirottini di carta.
Cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 30 minuti o finché le tortine non si gonfiano e sono consistenti al tatto. Trasferitele su una griglia a raffreddare.
Mescolare in una ciotola lo succhero al velo e il succo di arancia fino ad avere la consistenza di una glassa sottile e lucida. Aggiungere il colorante lilla per alimenti. Spalmare sopra le tortine e decorare con piccoli rametti di lavanda.


Cupcakes alla lavanda

lunedì 2 luglio 2012

N come Napoli: l'Abbecedario a casa finalmente!

Totò ed Eduardo De Filippo in "Napoli Milionaria"

Eh si,  perchè a Napoli mi sento a casa! Sarà perchè una parte importante della mia vita l'ho vissuta lì, sarà perchè è una città  piena di vita, di ritmo, di creatività, di cuore nonostante sia costretta nella morsa di mille problemi e tragedie....sarà perchè è una città che non ammette "mezze misure" (un po' come sono io)....o si ama profondamente o si odia. E quando si ama profondamente gli occhi riescono a vedere, anche con obiettività e senso critico, al di là dei difetti, dei limiti, e dei problemi, ciò che rende grande ed unico l'oggetto del nostro amore. E nel caso di Napoli questo significa non perdere mai di vista i millenni di storia che si sono susseguiti arricchendola di tratti e caratteristiche speciali, di tradizioni, di cultura che l'hanno resa unica al mondo, anche e specialmente per quel suo modo tutto speciale di rappresentare agli occhi "vergini" di un visitatore le mille sfaccettature della vita umana. Il mio omaggio a questa grande Città ospitata dalla nostra Lo per la tappa Campana dell'Abbecedario inizia con due ricette  già  pubblicate nel mio blog, ma che regalo volentieri al progetto della Trattoria Muvara. Sono due  "must" della cucina tradizionale napoletana. Ne esistono diverse versioni, tutte legate a tradizioni familiari. Le mia sono ricette di famiglia, da almeno un secolo a mia memoria, e adesso faranno parte della raccolta più divertente e dinamica alla quale partecipo.

 Ecco tutte per voi


Pastiera di grano. ricetta tradizionale napoletana



Lasagna napoletana: ricetta tradizionale napoletana


Abbecedario culinario d'Italia



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