domenica 29 gennaio 2012

Tarte Bourdaloue

Eh si...ho una predilizione per i dolci con la frutta e quando ho assaggiato questa torta me ne sono innamorata. L'ho provata per la prima volta ad ottobre, quando sono andata a trovare mia figlia a Ginevra. Un pomeriggio siamo andate a Ferney-Voltaire, un piccolo comune francese proprio al confine con la Svizzera, dove vive una mia cugina (ricordate la mia famiglia numerosa? ). Era molto tempo che non c'incontravamo e per l'occasione ci ha accolte con questa torta, che ci siamo praticamente spazzolato in quattro :) Ovviamente mi sono messa alla ricerca della ricetta per replicarla e scartabellando tra i miei libri ne ho trovata una. E' stato anche bello, nonostante il freddo, raccogliere i primi fiori selvatici sbucati nel mio giardino tra una gelata e una pioggia, per presentare a voi questa ricetta: un piccolo omaggio floreale che odora di "primavera" a tutti quelli che mi stanno seguendo, anche se un po' avari di suggerimenti e commenti :)

Ingredienti:
per le pere sciroppate:
1 lt. di acqua, 
500 gr di zucchero,
il sugo di un limone
4-6 pere Abate sode 
(dipende dalla grandezza, 
io ne ho usate 4 
perchè abbastanza grandi)
per la pasta brisée:
250 gr di farina
un pizzico di sale
4 cucchiai di zucchero
125 gr di burro, 1 tuorlo d'uovo,  acqua q.b.
per la crema di mandorle:
100 gr. di burro a pomata
100 gr di zucchero
100 gr. di farina di mandorle
2 uova intere
rum 2 cucchiai
qualche goccia di aroma di mandorle

Procedimento.
Iniziate preparando lo sciroppo. Mettete in una pentola, l'acqua, lo zucchero e il limone e portate a leggera ebollizione o fino a quando lo zucchero non è completamente sciolto. A questo punto immergete le pere, che avrete sbucciato, tagliato a metà e private del torsolo e di tutti i semi. Lasciate sobollire appena (lo sciroppo deve fremere dolcemente) per circa 10-15 min. evitando che i frutti si rompano. Devono rimanere sodi. Estrarre le pere e lasciarle raffreddare. Quando sono fredde, incidetele orizzontalmente, evitando di arrivare ai lati del frutto, e per tutta la lunghezza, in modo da avere un effetto "ventaglio".
Preparate ora la pasta brisée. Mescolate il burro con la farina fino ad ottenere un composto granuloso. Aggiungete lo zucchero, il tuorlo d'uovo e acqua fredda necessaria ad amalgamare il tutto. Lavorate fino ad ottenere un impasto omogeneo, fate una palla e mettetela a riposare in frigorifero per 30 min. Nel frattempo preparate la crema di mandorle. Dopo aver lavorato il burro fino alla consistenza di una "pomata", aggiungete lo zucchero e mescolate bene, poi uno alla volta le uova, il rum e l'aroma di mandorla e alla fine la farina di mandorle. Mescolate bene. Il composto deve essere consistente, non liquido. Se necessario aggiungete un po' di farina di mandorla. Accendete il forno a 180°.
Foderate una ruoto di 24 cm con carta forno, o foglio d'alluminio. Stendete la pasta in un cerchio di dimensione utile a foderare il ruoto. Bucherellare la base con una forchetta, versare la crema di mandorle sul fondo, e adagiate le pere sopra la crema. Infornare per circa 50 min. o fino a quando la superficie non risulta dorata.





martedì 24 gennaio 2012

Maiale con finocchi e uovo

Questa ricetta è una rivisitazione di un piatto familiare che mi è tornato in mente qualche giorno fa, chiacchierando con uno dei miei numerosi cugini. Non vi ho detto che la mia famiglia è una di quelle tanto tanto numerose? Lo è, e se anche a volte la famiglia numerosa può essere faticosa da gestire, altre volte è una gran bella risorsa: il nostro "senso di appartenenza" è...come dire....esteso! ed è  una bella sensazione. Ritornando a noi...il cugino Mario (il mio preferito!) mi ha ricordato un piatto che durante le feste di Natale si usava fare in famiglia, probabilmente di origine molisana visto che  mia nonna materna era originaria di Campobasso. Dicevo...nelle vacanze di Natale si preparava l'agnello con finocchi e uovo, oppure i finocchi con l'agnello scappato:))) versione povera della ricetta "senza l'agnello"! Non avendo l'agnello, ma tanti finocchi del mio giardino, ed essendo passato Natale, mi sono chiesta: "e se provo col maiale?" Rivisitazione riuscita! anche se presto provero' la ricetta originale....sperando che il risultato sia all'altezza!!! Non so se capita anche a voi, ma quando replico piatti che fanno parte della mia infanzia o adolescenza, cerco sempre di riuscire ad ottenere gli stessi identici sapori e odori che sono stampati nella mia testa!!!! chissà....forse perchè il cibo ci lega profondamente a momenti particolari, o anche no, oppure rende speciali momenti che magari non lo sono....insomma, non so se sono riuscita a trasmettervi le mie sensazioni ma è quello che mi capita! Stavolta me la sono scappottata....ho rimandato il confronto! Ma il risultato di questa "idea in prestito" non è niente male:) e quindi la condivido con voi.

Ingredienti per 4 persone:
4 costate di maiale, spesse 1 dito
6 finocchi belli grandi
4 uova
olio evo 4 cucchiai
poca farina
sale, pepe, 
1 spicchio di aglio vestito
un rametto di rosmarino

Procedimento:
mondare i finocchi, tagliarli a spicchi doppi, lessarli leggermente in acqua salata per non più di 2-4 min dalla ripresa del bollore. Devono rimanere ben sodi. Scolarli e lasciarli raffreddare. Infarinare le costate di maiale, sbatterle per far cadere l'eccesso di farina, metterle a rosolare in un tegame capiente dove avrete messo a scaldare l'olio con l'aglio vestito e il rosmarino. Far rosolare bene da entrambi i lati, salare leggermente e aggiungere i finocchi. Coprine e lasciare cuocere lentamente, aggiungendo un poco di acqua se necessario, fino a quando la carne è tenera (15 min circa). Nel frattempo sbattere le uova con sale e pepe a gusto. Passati i 15 min, scoperchiare il tegame e aggiungere l'uovo girando con un cucchiaio di legno fino a farlo rapprendere. Coprire di nuovo per 2-3 minuti. Spegnere il fuoco e servire. Fatemi sape' che ne pensate :)))


Questa ricetta la troverete anche su Open Kitchen Magazine





venerdì 20 gennaio 2012

Zuppa di cipolle


Eccomi ad esplorare un altro "dintorno" che amo...la cucina francese. Non quella elaborata, da gourmet....ma quella semplice legata alla tradizione, ai cibi "poveri". La ricetta che vi propongo è oramai entrata di diritto nelle abitudini di casa, è un piatto povero, semplice ma gustosissimo.E' una zuppa antichissima e la consuetudine di servirla su pezzi di pane vecchio la fa risalire ad epoca medioevale. La prima ricetta appare nell'edizione più antica (XIV sec.) del libro di cucina "Le viander", di Taillevent, conservato nella Biblioteca Nazionale di Francia. Ma la sua fama risale al XIX secolo quando si estese a Parigi l'usanza di mangiare qualcosa di caldo durante la notte,  nelle taverne e nei ristorantini che circondavano il mercato centrale di Les Halles....quello che Emile Zola chiamava "il ventre di Parigi". I facchini, abituati a lavorare fino all'alba, si difendevano dal freddo nelle rigide albe invernali trangugiando ciotole di questa zuppa. E' un piatto legato alle tradizioni familiari, e come tale, ha diverse varianti. Quella che vi propongo è una ricetta che oramai sperimento da molti, molti anni ed è la versione più "semplice" di questo gustosissimo piatto.

Ingredienti per 4 persone 
(abitualmente io la preparo per almeno 12 persone!):
500 gr di cipolle mondate e affettate sottili, 
preferibilmente la varietà conosciuta come  
1 lt di buon brodo di carne (manzo o pollo) o vegetale
80 gr di burro
4 fette di pane casereccio, 
bene anche il tipo "francese" non necessariamente fresco
100/120 gr di gruyere grattugiato
sale, pepe.

Preparazione:
Preparare il brodo di carne il giorno prima. Abitualmente uso muscolo di manzo e coperta di costato, a volte aggiungo anche un pezzo di pollo privato della pelle. Aggiungo poi una patata, una bella carota, una cipolla, una bella costa di sedano, uno zucchino, 3-4 pomodorini e...dulcis in fundo....una pannocchia di mais :) Metto a cuocere a fuoco lento e lascio bollire per almeno 2-3 ore lentamente, salando con sale grosso solo verso metà cottura. Il brodo che rimane, filtrato potete congelarlo e utilizzarlo per zuppe o altro. La carne potete servirla, accompagnata dalle verdure,  con sottaceti, sottolio, con mostarda di frutta, senape....insomma a voi la scelta. Abitualmente quando preparo il brodo, che noi chiamiamo "lesso" ho il pranzo organizzato per più giorni :)       

Mondare le cipolle, tagliarle a fettine sottili e metterle in una zuppiera con acqua fresca. Lasciarle in acqua per qualche ora, servirà a renderle più digeribili.
Mettere in una casseruola capace, meglio se di cotto, circa 30 gr di burro, farlo sciogliere e unire le cipolle. Mescolare bene. Coprire e lasciar cuocere su fiamma bassa per circa 15 min, finché le cipolle sono morbide e trasparenti. Togliere il coperchio e proseguire la cottura, mescolando di tanto in tanto, fino a quando le cipolle hanno assunto un bel colore dorato
Bagnare con il brodo caldo. Assaggiare e se necessario aggiustare di sale. Rimettere il coperchio e cuocere a ebollizione leggera per almeno 30 min. Pepare a gusto.
Mentre cuoce la zuppa, imburrare le fette di pane da entrambe le parti, accomodarle su una placca da forno rivestita di carta-forno, e cospargerle con il fomaggio grattugiato. Passarle nel forno già caldo a 180° per 10-15 min o finché il formaggio è fuso. 

Adagiare le fette in piatti fondi o in piccole pignatte di terracotta e versare sopra la zuppa di cipolle bollente. Servire a parte il resto del formaggio grattugiato.










e questa è l'Allegra Compagnia della Zuppa di Cipolle

Abbecedario Culinario della Comunità Europea






        

venerdì 13 gennaio 2012

"Torta Alemana" de Panchita

Genealogia di una cuoca

Panchita (Francisca) Muracciole era una delle quattro sorelle di Catalina, detta Cata, la nonna adorata di Ernesto, mio marito. Nomignolo che evoca qualcosa di minuto, morbido e delicato....e io, che non l'ho conosciuta, la immagino così. E' molto comune tra le usanze sudamericane utilizzare  soprannomi o nomignoli che caratterizzano le persone e le cinque sorelle Muracciole ne avevano uno per ognuna: Cata, Tita, Morocha, La Negra e Panchita....avevano anche un fratello Juan Maria ma non so se anche lui fosse oggetto di particolare nomignolo come le sorelle. Il cognome racconta di origini corse e quindi di caratteri forti, volitivi e spesso testardi....e dai racconti di Ernesto in effetti le ragazze Muracciole si caratterizzavano per personalità di tutto rispetto: indipendenti e intraprendenti, ma anche dolci e piene di attenzioni verso gli altri, amanti della casa e della cucina. Questa ricetta l'ho imparata da mia suocera Mecha (Maria Mercedes) figlia di Catalina e nipote di Panchita.



Ingredienti:
100 gr. burro morbido
125 gr. zucchero + 185 gr. per la meringa
175 gr. di farina
4 uova
                              5 cucchiai grandi di latte                                 
3 cucchiaini di lievito Paneangeli
                               aroma vaniglia o limone                                  
250 gr. marmellata di fragole

Preparazione:
Accendere il forno a 180° e ungere e infarinare 2 ruoti di 22/24 cm. (io uso la carta forno o il foglio di alluminio ed in questo caso ho usato i ruoti delle pastiere). Battere il burro morbido con un cucchiaio di legno e aggiungere gradualmente i 125 gr. di zucchero fino ad avere un composto spumoso. Aggiungere uno alla volta i tuorli d'uovo, aggiungendo il successivo solo quando il precedente è stato amalgamato per bene. Al composto di burro e uova aggiungere la farina e lievito, precedentemente setacciati insieme, 1 cucchiaio alla volta alternando con il latte (1 cucchiaio di farina-1 di latte) terminando con la farina. Se il composto risulta troppo duro aggiungere un altro pochino di latte.
Per la meringa: nella planetaria montare i bianchi d'uovo con un pizzico di sale fino a quando non saranno ben duri. A questo punto cominciare ad aggiungere lo zucchero poco alla volta, continuando a montare il composto alla max. velocita'. La meringa sarà pronta quando alzando la frusta il composto risulterà lucidissimo e durissimo. Dividere la base della torta in parti uguali nei due ruoti. Ricoprire una delle due basi con uno strato di meringa ben livellato, l'altra facendo cadere la meringa restante a cucchiaiate creando un effetto di morbide montagnelle:) uffa...non so come spiegare.....insomma guardate la foto :)))). Infornare per circa 30 min. (prova stecchino) Le meringhe dovranno essere leggermente dorate e sode. Lasciare intiepidire, quindi adagiare la base con lo strato di meringa livellata su un piatto da portata. Aggiungere la marmellata di fragole e coprire con la base con la meringa a cupolette!!!! Se vi va potete aggiungere filetti di mandorle o cocco grattuggiato...io non ho aggiunto niente ed era una vera delizia.






mercoledì 11 gennaio 2012

Crostata dell'Engadina

Forse mi sono innamorata di questa torta perchè inconsciamente ha riaperto una strada verso ricordi della mia infanzia ormai un po' sbiaditi. Ricordi che parlano di cime innevate, del verde intenso e squillante dei prati alpini, del sapore della neve fredda in bocca, della sensazione di piedini congelati dal freddo e del calore ristoratore di un camino acceso:) All'età di quattro anni e mezzo mi sono trasferita in Valtellina con la mia famiglia e l'incontro con questo mondo che a me, bimba di mare, sembrava fatato è rimasto indelebile nella mia mente....Forse è proprio per questo motivo che mi piace particolarmente questa crostata, dolce tipico dell'Engadina, altra valle di rara bellezza, incuneata tra le Alpi Retiche nella Svizzera del Canton Grigioni. Ogni tanto da Grosio, dove risiedevo con la mia famiglia, puntavamo verso Saint Moritz noi quattro figli con papà e mamma, per una gita fuori-porta o verso Livigno, il paese delle fate diceva mamma:) ed è possibile, ma non posso esserne certa perchè ero davvero piccina, che io abbia "incontrato" questa torta allora rimanendone folgorata dalla bontà. Sia come sia in ogni caso questa torta è diventata, da qualche anno a questa parte, una tradizione di casa mia, e quando arriva l'autunno e piano piano scivola nel freddo inverno, non mancano occasioni per riproporre il suo guscio di frolla burrosa ripiena di un gustoso e morbido connubbio di noci e caramello, che ti riscalda dentro..... 

Ingredienti
Per la frolla:
300 gr di farina 00
140 gr di burro
120 gr di zucchero
2 tuorli d'uovo
un pizzico di vanillina, 
un pizzico di sale, 
scorza grattuggiata di 1 limone 

Per il ripieno:
180 gr di noci sgusciate
120 gr di zucchero
2 cucchiai di miele
un dl di panna fresca
sale.

                                            Procedimento

1) Setacciare i 300 gr di farina, raccoglierla sulla spianatoia, unire i 140 gr di burro appena morbido tagliato a pezzetti e lavorare tutto insieme con le punta delle dita in modo da ottenere un composto sbriciolato. A questo punto aggiungere i 120 gr di zucchero,  i due tuorli, la vanillina, il sale e la scorza del limone. Impastare velocemente, formare una palla, avvolgerla nella pellicola e farla riposare per circa mezz'ora in frigorifero.

2) Imburrare e infarinare uno stampo per crostate di 24 cm di diametro. Riprendere la pasta, tenere da parte 1/3 della dose e stendere il resto in una sfoglia sufficiente per rivestire lo stampo. Bucherellate il fondo con una forchetta. Accendere il forno a 180°

3) Tritare le noci; versare in una casseruola i 120 gr di zucchero con 1,5 dl di acqua. Fare bollire a fuoco vivace finchè lo zucchero inizierà a caramellare, quindi versare a filo la panna ed il miele e subito dopo unire le noci tritate. Amalgamare bene e se il composto risulta troppo ammassato, lasciarlo sul fuoco basso fino ad amalgamarlo bene e a raggiungere una densità "cremosa". Togliere dal fuoco e versare il composto nello stampo, livellandolo con una spatola.

4) Stendere la pasta rimasta in un disco sottile, appoggiarlo sulla torta e inciderlo al centro con un taglio a croce. Rivoltare i 4 angoli, in modo da scoprire in parte il ripieno, e mettere sotto ciascun angolo un pezzettino di alluminio. Dai ritagli di pasta ricavare delle foglioline ornamentali e "incollarle" sulla torta con l'albume, spennellando tutta la superficie.

5) Cuocere la torta in forno a 180° per circa 50 min, finchè la superficie sarà dorata. Lasciarla intiepidiere prima di adagiarla su un piatto di portata. Spolverizzare di zucchero a velo.





mercoledì 4 gennaio 2012

Biscotti delicati all' arancia, nocciole e fava tonka

Dopo le feste mi sale una voglia irrefrenabile di sperimentazione......qualcuno potrebbe pensare che dopo aver passato 3/4 del mio tempo festivo tra fornelli, piatti, stoviglie, caccavelle varie, e chi più ne ha più ne metta, io debba essere oramai irrimediabilmente persa....ebbene si!!!!! ma che ci devo fa'???? la cucina mi rilassa e mi diverte e quindi via con le sperimentazioni!!!!!!!!!!!! Ho raccolto il suggerimento di Lauretta, che è per me una seconda figlia, che mi ha detto "Rosa perchè non provi ad utilizzare l'arancia al posto del limone per fare i tuoi biscotti?" La cosa mi ha intrigato e ho cominciato a pensare a cosa poter abbinare all'arancia. L'abbinamento con la mandorla l'avevo già utilizzato nella precedente versione, la noce ha un sapore troppo marcato, allora ho pensato alle nocciole. Ma non completamente soddisfatta mi sono messa a pensare a cosa potesse completare l'abbinamento arancia/nocciola e all'improvviso  mi si è accesa la "lampadina di Archimede": perchè non provare con la fava tonka??!! E' lì buona buona nel mio contenitore che aspetta di essere utilizzata....e io l'ho accontentata! Bhè la sperimentazione è decisamente riuscita: durante la cottura si è sprigionato un aroma intenso di arancia e nocciola con sentore di vaniglia e mandorla e al momento della prova del nove....bhè! devo dire che i commenti sono stati entusiasti: un aroma delicato esaltato dall'abbinamento equilibrato con la fava tonka! Regalo a voi questa mia idea e ringrazio la mia musa ispiratrice Lauretta :)
Biscotti delicati all' arancia, nocciole e fava tonka

Ingredienti
300 gr di burro
300 di zucchero superfino
2 uova grandi sbattute
600 gr di farina autolievitante setacciata
scorza di tre aranceprofumate e non trattate
110 gr di nocciole tostate e ridotte in polvere
mezzo cucchiaino di estratto di vaniglia
1/3 di fava tonka grattuggiata

Procedimento
montare insieme il burro, lasciato ammorbidire a temperatura ambiente, e lo zucchero fino a rendere il composto morbido e vaporoso. Aggiungere metà delle uova sbattute e amalgamare. Aggiungere la farina setacciata, la scorza delle arance, le nocciole tritate, la vaniglia e la fava tonka, e l'altra metà delle uova sbattute. Lavorare fino ad avere un composto compatto, formare una palla. Avvolgerla in pellicola e riporla in frigo per 30 minuti. Stendere con il mattarello, fare le forme e cuocere in forno precedentemente riscaldato a 180° per 10 min. utilizzando delle forme medie di biscotti.


Questa ricetta la troverete anche su Open Kitchen Magazine




martedì 3 gennaio 2012

Pranzo di capodanno coi fiocchi :) benvenuta sorellina!!!!

Questo post è tutto dedicato a mia sorella Caterina, che ci ha deliziato con un pranzetto veramente coi fiocchi per il 1° dell'anno. E' bello utilizzare il mio spazio sul web per pubblicare ricette anche non realizzate da me.....potrebbe essere lo spunto per un progetto di "foodblgger di comunità" :)))) vedremo!!!! A parte che è lei che lo ha preparato e, si sa....per le sorelline c'è sempre un occhio benevolo e di riguardo!!!! (quando ovviamente le sorelle meritano) ma principalmente perchè a mio modestissimo parere è stato un perfetto inizio gastronomico per l'anno nuovo: un antipasto semplice con salmone affumicato aromatizzato con aneto e accompagnato da salatini agli spinaci e vegrino (formaggio di soia fatto in casa), a cui seguivano gnocchi di zucca e farina di farro conditi con funghi e peperoni, per terminare con spigola al forno adagiate su un letto di patate, pomodorini e olive. Il tutto accompagnato da un Beaujolais bianco del 2001 (cimelio del mio viaggio in Borgogna conservato gelosamente per occasioni speciali).  Condivido con voi le ricette di Caterina, sperando che sperimentiate anche voi questo inusuale pranzo di capodanno, leggero (che abbiamo già abbondantemente dato con gli stravizi) e gustoso, da replicare in qualsiasi momento dell'anno!!!!

Antipasto:
Salatini agli spinaci, ricetta che potrete trovare quì. Unica variante è stato l'uso di vegrino preparato seguendo questa ricetta. Il salmone affumicato è stato spolverizzato di aneto ed accompagnato dai salatini.

Primo Piatto
Gnocchi di zucca e farina di farro


Ingredienti per gli gnocchi (4 persone): 
250gr zucca 
250gr patate 
150/175gr farina di farro
1 tuorlo d'uovo
pepe, parmigiano grattuggiato (io ho usato pecorino)
Ingredienti per la salsa: 
una decina di funghi champignon 
1 peperone grande 
1 spicchio d'aglio  - olio evo

Procedimento per gli gnocchi

Lavare e lessare le patate, quando sono cotte pelarle e passarle nello schiacciapatate. Lavare e tagliare a fette di 1cm la zucca, passarla in forno per 20/30 minuti a 160°, poi schiacciarla con una forchetta. Impastare la zucca e le patate con la farina, l'uovo, sale, pepe e formaggio; l'impasto deve risultare compatto ma morbito, se necessario aggiugere un po' di farina. 



Per formare gli gnocchi ho utilizzato due cucchiaini per non farli troppo grandi, si può utilizzare anche una sac à poche. Per la cottura, calare gli gnocchi in acqua bollente salata e tirarli via quando salgono in superficie, passarli nella padella con il condimento e insaporire il tutto.
 
 
Per la salsa: 
pulire e affettare i funghi e tagliare il peperone a cubetti e unire tutto in una padella dove avete soffritto aglio e olio extravergine. Bagnare con vino bianco secco e terminare la cottura.


Secondo Piatto
Spigola al forno con patate e pomodorini
Ingredienti per 4 persone:
3- 4 spigole 
500 gr pomodorini 
4 patate gialle 
olive nere 
1 bicchiere di vino bianco secco 
olio evo, origano, sale e pepe
Preparazione:
Pulire e squamare il pesce, mettere nella pancia una foglia di alloro e una 
fettina di limone per insaporire la carne e togliere l'eventuale amaro delle interiora. Lavare i pomodorini, tagliarli a metà e porli in un'insalatiera con le olive, l'origano, sale, pepe e olio abbondante e rimestare per bene. Pelare le patate e tagliarle a fette sottili, disporre le fette in una teglia unta, in modo da coprire tutta la superficie. Mettere il pesce sopra le patate e riempire con i pomodorini conditi. Bagnare tutto con vino bianco e salare. Infornare a 200° per una mezzora (per pesci interi da 500gr), controllare la cottura guardando l'occhio o l'interno della pancia. Pulire il pesce da lische e pelle (lasciandolo intero!... per chi lo sa fare!!!) e servirlo con le verdure, il sugo di cottura e olio a crudo.

Il Beaujolais Blanc è stato all'altezza del compito :) peccato che era solo una bottiglia!!!!!!!!!!!!!

lunedì 2 gennaio 2012

Arrosto di maiale all'arancia e miele



Eccoci di nuovo a noi:) per iniziare degnamente il nuovo anno ho deciso di continuare a propinarvi ricette con l'arancia. Mi piace moltissimo utilizzare questo agrume in cucina, lo trovo assai versatile e da utilizzare dal primo fino al dolce...insomma un ingrediente "a tutto pasto". Ho già postato la ricetta della bavarese cioccolato e arancia, e spero che qualcuno di voi si sia cimentato a sperimentarla....adesso condivido con voi una piatto realizzato per il pranzo di Natale: un arrosto di maiale all'arancia e miele. Anche questo, a mio modesto parere, è un abbinamento eccellente. Provare per credere!!!


Ingredienti per 8/10 persone:
1,500 gr di lonza di maiale
1 bicchiere di vino bianco secco
la scorza grattuggiata di 2 arance 
succo di una arancia
4 cucchiai di miele
1 spicchio d'aglio
2 cucchiaini di curry di madras (è leggermente più piccante del curry normale, in mancanza va bene quello normale)
sale grosso, pepe, olio evo

Procedimento                  
Legare il pezzo di maiale con lo spago e un ramo di rosmarino. Mettere la carne a rosolare in un tegame con lo spicchio d'aglio e 4 cucchiai d'olio evo. Quando è ben rosolata da tutti i lati bagnare con il vino bianco e lasciar sfumare. Evaporato il vino pepare e lasciar cuocere per circa 1/4 d'ora. Nel frattempo preparare il condimento: sciogliere il miele nel succo d'arancia, aggiungere la scorza grattuggiata e il curry. Mescolare bene. Trasferire la carne con il suo sugo in una teglia da forno, bagnarla con la salsa preparata, salarla con sale grosso e infornare a forno caldo (190°) per circa 1 ora e 1/2 avendo la cura di bagnare ogni tanto il pezzo di carne con il sugo di cottura. Sarà cotta quando, infilando uno spiedino di metallo nella parte più doppia del pezzo di carne, il sugo che ne uscirà sarà completamente trasparente. Adagiare la lonza di maiale in un piatto di portata ed ornare con spicchi d'arancia pelati a "vivo".


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