sabato 27 gennaio 2024

U di Umeboshi: Umeboshi Onigiri - Giappone

Umeboshi Onigiri

Per chiudere la sezione della nostra raccolta dedicata alla lettera U ho utilizzato un ingrediente molto utilizzato nell'alimentazione nipponica: l'Umeboshi popolare condimento della cucina giapponese a base di prugne (ume) salate e fatte fermentare. I frutti utilizzati per l’umeboshi in realtà sono più simili ad un’albicocca che ad una prugna e provengono da una varietà asiatica dell’albicocco Prunus Mume. Per preparare l'umeboshi le prugne vengono raccolte alla fine di giugno, quando sono ancora verdi e il loro succo possiede il livello di acidità massima; vengono poi lavate e immerse nell’acqua per una notte per toglierne il sapore amaro; successivamente si posizionano i frutti in contenitori appositi, disposti a strati, coperti di sale e schiacciati da un peso, e riposti in un luogo fresco e buio, dove si lascia così che il sale compia il lavoro di estrazione del succo e avvenga il processo di fermentazione naturale. Alla fine di luglio le prugne vengono tolte dai mastelli e lasciate a seccare all’aria. I frutti sono ora pronti, ma generalmente vengono messi a mollo in aceto di prugne misto alle foglie rosse e profumate della pianta shiso, ed è proprio grazie a queste foglie che si ottiene il distintivo colore rosso dell’umeboshi.  Si lasciano poi stagionare i frutti per almeno un anno in modo da permettere lo sviluppo del loro sapore così intenso e peculiare.  E' uno dei condimenti base della cucina giapponese, anche per le sue proprietà curative, digestive, disinfettanti e antisettiche. Viene utilizzato moltissimo per condire e/o accompagnare il riso, ma anche consumato assoluto.
La ricetta che ho scelto per voi è un classico della cucina giapponese, l'Onighiri, polpette di riso con un cuore di ripieno generalmente a base di salmone o tonno e  umeboshi, a volte anche solo con le prugne fermentate.

Umeboshi Onigiri

Umeboshi Onigiri

Ingredienti per circa 10 Onigiri

300 gr di riso per sushi (riso originario)
circa 1/2 lt. di acqua fredda
4 umeboshi
aceto di riso 1 cucchiaio
zucchero 1 cucchiaio
alga nori
salmone 1 trancio
semi di sesamo
salsa di soia

Preparazione
Per la cottura del riso seguo le indicazioni di mia cognata Satchyo, giapponese DOCG!
Lavate il riso più volte fino a quando l'acqua non risulterà limpida (avrete eliminato in questo modo l'amido in eccesso). Sistematelo in una casseruola con la dose d'acqua doppia rispetto al volume del riso (circa 1/2 lt.), aggiungete l'aceto e lo zucchero e mescolate. Coprite con un coperchio e fate cuocere a fuoco dolcissimo fino ad esaurimento dell'acqua senza mai alzare il coperchio (ci vorranno circa 30 minuti). Spegnete il fuoco e fate riposare per circa 10 minuti. Passate poi il riso, sgranandolo, in un contenitore possibilmente di legno e fatelo intiepidire coperto da un panno umido. Nel frattempo preparate l'occorrente per la farcitura. Arrostite il salmone e conditelo con un filo di olio e del pepe. Sminuzzatelo e mettete da parte. Prelevate 4 umeboshi, snocciolatele e tagliuzzatele e mettete da parte. Preparate l'alga nori tagliando delle strisce di circa 10 cm, mettete in un piattino i semi di sesamo e passate alla lavorazione degli onigiri. Prelevate un pallina di riso (circa 50 gr) aiutandovi con le mani, posizionatela nell'apposito stampo per onigiri, praticate un piccolo foro e adagiatevi un po' di salmone e un po' di umeboshi. Coprite con altro riso, compattate per bene e estraete il vostro onigiri. Decorate i lati con i semi di sesamo e ponete al centro della base l'alga nori facendola aderire per bene al riso. Proseguite con la preparazione delle polpette di riso sbizzarrendovi con la fantasia sia preparando vari ripieni sia diverse decorazioni.  Fate riposare gli onigiri in frigorifero ricordandovi di estrarli almeno 1 ora prima di servirli. Accompagnare con salsa di soia.

Umeboshi Onigiri



fonte: Umeboshi  ispirazione per Onigiri qui e qui

 

venerdì 26 gennaio 2024

U di Unicum (amaro): The Emperor Cocktail - Ungheria

The Emperor Cocktail

Ci avviamo alla fine dell'alfabeto e nonostante la U sia una lettera avara di suggerimenti, tuttavia sono riuscita a trovare un cocktail con l'ingrediente giusto!!!! Vi parlerò oggi di questo amaro ungherese a base di piante medicinali  creato nel 1790 da József Zwack, medico reale della corte asburgica. Si racconta che lo stesso Zwack avrebbe presentato la bevanda all'imperatore Giuseppe II d'Austria, il quale dopo averlo assaggiato dichiarò "Das ist ein Unikum!" (è una specialità!) E da allora il nome rimase "Unicum", l'amaro divenne il liquore digestivo ufficiale della corte asburgica e la sua bottiglia venne autorizzata a fregiarsi della croce dorata su sfondo rosso. Nel 1840 la famiglia fondò J. Zwack & Co., il primo produttore di liquori ungherese. All’inizio del 1900, l’azienda Zwack era diventata una delle più grandi distillerie dell’Europa centrale , producendo ed esportando oltre 200 liquori e superalcolici.

Durante la seconda guerra mondiale, la fabbrica Zwack fu danneggiata e la produzione si interruppe. Dopo la guerra la fabbrica fu nazionalizzata nel 1948 dal Partito popolare operaio ungherese comunista producendo tuttavia una versione falsa dell'amaro Unicum perché la famiglia Zwack (János Zwack con suo figlio Péter Zwack , pronipote di József) riuscì a scappare mettendo in salvo la ricetta originale del liquore e lasciando Bela Zwack con la falsa ricetta per la produzione. 

Nel 1988, appena un anno prima della caduta del comunismo, Péter Zwack tornò in Ungheria e riprese la produzione con la formula originale Zwack. Riacquistò la sua azienda di famiglia dallo Stato nell’estate del 1989 e nella primavera del 1990 il prodotto originale Zwack fu reintrodotto nel mercato ungherese.  Il liquore oggi è prodotto secondo una formula familiare segreta che comprende più di quaranta piante medicinali ed invecchia in barili di quercia. The Emperor Cocktail è il cocktail pensato per esaltare le caratteristiche aromatiche dell'amaro Unicum ed è un ottimo esempio di come introdurre gli amari nel mondo della mixology.


The Emperor Cocktail

The Emperor Cocktail

Ingredienti
50 ml di Amaro Unicum
70 ml Vermouth Martini Rosso
5 ml di Cointreau o Orange Curaçao
1 zesta d'arancia 
ghiaccio

Attrezzatura
1 coppetta da cocktail
Mixing glass
Strainer
Bar Spoon


Preparazione
Mettete la coppetta in congelatore a raffreddare. Riempite di ghiaccio il mixing glass, versate in ordine l'amaro Unicum, il Vermouth Rosso, il Cointreau o l' Orange Curaçao. Mescolate con il bar spoon, versate nella coppetta ghiacciata utilizzando lo strainer. Ornate con zesta d'arancia e gustate.

The Emperor Cocktail






giovedì 25 gennaio 2024

U di Uva passa: Pabassinas o Papassini - Sardegna - Italia

Pabassinas

Riprendo il mio viaggio tra lettere dell'alfabeto e luoghi del mondo e sbarco in Sardegna per la prima volta nella mia vita culinaria! Questa ricetta mi ha incuriosita e anche se non sono dolcetti che tradizionalmente si preparano di questi tempi (sono infatti dolcetti che si preparano per la festa di Ognissanti) sono cascati a fagiolo per la lettera U e quindi ho unito l'utile al dilettevole e mi sono dedicata alla preparazione dei Pabassinas o Pabassini. Il loro nome deriva da “papassa”, ovvero dall’uva passa, uno degli ingredienti che caratterizzano l’impasto di frolla insieme alle mandorle e alle nociE' uno dei dolci tradizionali sardi ed è possibile trovarli tutto l'anno. La ricetta originaria prevede l'uso della sapa, il mosto cotto, ma ho visto che tra le varie versioni di questo dolce, è possibile trovare anche quella senza sapa. La ricetta che vi propongo l'ho trovata qui e vi assicuro che il risultato è veramente ottimo.

Pabassinas
Pabassinas

Ingredienti
500 gr di farina
200 gr di zucchero semolato
200 gr di strutto (o burro)
125 gr di uva passa
100 gr di mandorle pelate
50 gr di gherigli di noce
2 uova
80 gr di latte
10 gr di ammoniaca per dolci 
(o lievito in polvere per dolci)
cannella in polvere

******
Per la decorazione:
2 albumi
300 gr zucchero al velo
zuccherini colorati (diavolini)

Pabassinas

Preparazione:
Mettete a bagno l’uva passa in acqua e lasciatela ammorbidire per almeno 1 ora. Impastate la farina con lo zucchero semolato, un pizzico di cannella e lo strutto, ottenendo un insieme di briciole. Scaldate il latte e aggiungetevi l’ammoniaca; versatelo sulle briciole insieme con le uova e impastate. Una volta ottenuto un impasto omogeneo, incorporate le mandorle e le noci sminuzzate e infine le uvette, intere e ben strizzate (io l'ho anche infarinate). Amalgamate bene e fate un panetto che avvolgerete nella pellicola e lo lascerete riposare per circa 12 ore in frigorifero. Riprendete il panetto, dividete l'impasto in piccoli filoncini, appiattiteli con le mani, grossolanamente fino a circa 5 mm di spessore, quindi ritagliatevi i biscotti a forma di rombi (io mi sono aiutata con dei coppabiscotti quadrati). Sistemate i biscotti su una placca coperta con carta forno e infornateli a 180 °C per 12-15 minuti. Passato questo tempo ritirate i biscotti appena dorati dal forno e fateli raffreddare su una gratella. Intanto preparate la glassa mescolando lo zucchero al velo con gli albumi e qualche goccia di limone (io). Lavorate fino ad avere un glassa spessa e lucida. Quando i biscotti saranno freddi ricopriteli con la glassa e ornateli con i diavolini e qualche zuccherino argentato. Fate asciugare bene la glassa e serviteli magari accompagnandoli con un buon Marsala.
N.B. E' possibile sostituire lo strutto con il burro e l'ammoniaca con il lievito in polvere, tuttavia i biscotti, pur essendo buoni, perderanno il loro particolare sapore.

Pabassinas






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