Non c'avrei mai creduto, fino a poco tempo fa, che mi sarei ritrovata a parlare di pane e lievitati e di farine......parlare forse è troppo impegnativo!!! diciamo ad addentrarmi e a curiosare in punta di piedi e, cosa ancora più bella, ad avere il coraggio di sperimentare e sperimentarmi. Ho sempre avuto una sorta di blocco di fronte a questo mondo per lungo tempo solo sfiorato, e non so bene da cosa dipendesse. Probabilmente dal fatto che non ho potuto imparare, fino al mese scorso, gli elementi basilari del maneggiare lieviti e farine....io ho bisogno di costruire la mia memoria tattile, (insomma ho bisogno di sporcarmi le mani per apprendere) e quella olfattiva, prima che visiva.....ma avevo bisogno di qualcuno che mi trasferisse la sua, giusto per potermi orientare in questo mondo nuovo. Un po' come i bambini quando iniziano a camminare.....c'è qualcuno che li piglia per mano e gli insegna i rudimenti dei primi passi.....e poi si lasciano, e cominciano a muoversi nel mondo, inciampano, cadono, si rialzano.....ma poi imparano a correre!!!!! ecco quella mano me l'ha data Assunta, una cara amica, che con la sua profonda esperienza di insegnamento è riuscita a regalarmi quella chiave preziosa che apre la strada della conoscenza :) Adesso sento la forza della farina con le dita delle mani, se vuole ancora acqua o è sazia, come profuma......magari so meno di W o percentuali proteiche etc etc, ma sto imparando a capirlo con le mie mani prima e poi con gli occhi.....e sto imparando e sentire i profumi dei grani, piano piano, senza fretta.....perché questo mondo nuovo mi ha regalato principalmente la bellezza del "saper aspettare". E quando Teresa, altro mentore prezioso in questo mio processo di apprendimento (lei punzecchia costruttivamente, solletica la curiosità ed è una fonte inesauribile di informazioni) ha pubblicizzato il contest di Molini Grassi "Impastando s'impara" grazie al quale c'era la possibilità di provare alcune farine bio di primissima qualità, la sfacciata che è in me nonché l'inguaribile curiosa hanno prevalso, ed eccomi qua a regalarvi una sperimentazione/rivisitazione di un pane dolce, nata dalla mia curiosità di mescolare, come un apprendista stregone, elementi diversi. Il pane che ho realizzato unisce spezie, bacche e frutta candita in un impasto morbido, umido profumato ed accogliente realizzato con la "Manitoba q.b." di Molino Grassi, miscela di grano tenero proveniente dalla regione delle Grandi Praterie Canadesi coltivato in agricoltura biologica, farro spelta e segale. L'ho lavorato con latte e zafferano, i cui stimmi hanno macerato una notte in acqua calda, e impastato aggiungendo bacche di Crespino, per caso comprate a Ginevra in un bazar di spezie e chiamata "Epine-Vinette", Uva Sultanina, Uva passa qualità "Malaga" e una manciata di scorza di arancia e limone candite. Il risultato: un pane morbido, profumato, dal colore dorato, compatto ma non gommoso, la cui dolcezza si sprigiona nel palato grazie alla frutta secca e candita, dolcezza bilanciata dal sapore agro delle bacche di crispino....penso che lo rifarò, devo solo assicurarmi la scorta dei vari ingredienti!!!!!
Pane dolce allo Zafferano
Ingredienti
1/2 cucchiaino da tè di ottimo zafferano
150 cc di acqua bollente
500 gr di farina qb Manitoba Molino Grassi
1/4 cucchiaino da tè di sale
50 gr di zucchero di canna integrale qualità Muscovado
90 gr di burro
15 gr di lievito di birra
150 cc di latte
20 gr di bacche di crispino
80 gr di uva passa qualità Malaga
50 gr uva sultanina
30 gr di scorza d'arancia candita
30 gr di scorza di limone candita
1 cucchiaio abbondante di miele di castagno
Preparazione
La sera prima mettete gli stimmi di zafferano in una ciotola con 150 cc di acqua bollente. Coprite e lasciate riposare tutta la notte. Il giorno dopo setacciate la farina e il sale in una ciotola capiente, spezzettate il burro e lasciatelo cadere nella farina, dopodiché iniziate a lavoralo con la punta delle dita, mescolandolo alla farina e riducendolo in minuscoli pezzettini, fino ad avere un composto granuloso. Aggiungete lo zucchero di canna, la frutta candita, le uve e le bacche, mescolate in modo da amalgamare il composto secco. Sciogliete il lievito nel latte appena tiepido, filtrate il liquido con lo zafferano, riscaldatelo appena, e poi aggiungete prima il latte e successivamente lo zafferano al composto di farina e frutta.
Mescolate nella ciotola fino a formare "la pasta" che successivamente rovescerete sul piano di lavoro e la lavorerete per circa 5-10 minuti come se fosse pane, finché non sarà liscio e ben amalgamato. Dategli la forma di un pane rotondo, disponetelo in una tortiera di 22 cm di diametro imburrata, copritelo con pellicola alimentare, precedentemente oliata, e mettetelo a lievitare in un posto riparato e coperto da una copertina di pile, fino a che non sarà raddoppiato di volume e toccandolo con un dito immediatamente riprende la sua forma. Infornatelo nel forno precedentemente riscaldato a 200° e cuocetelo per 20 minuti, successivamente abbassate la temperatura a 180° e continuate la cottura per altri 30 minuti o finché non sarà ben dorato e sodo al tatto. Sfornatelo e adagiatelo su una gratella per farlo raffreddare, e dopo circa 5 minuti, quando è ancora caldo, spennellatelo con il miele, utilizzando un pennello bagnato. Lasciatelo raffreddare bene prima di tagliarlo. Questo pane, se ben coperto, mantiene la sua morbidezza anche per una settimana.
Bello, complimenti... grazie per la dedica! Io, son indietro ancora... spero questo we di combinare qualcosa. :)
RispondiEliminaGrazie Teresa, e grazie per avermi fatto conoscere queste farine. Sono veramente buone!
RispondiEliminaGrazie Rosa Maria ! Oltre ad essere brava in cucina , sai pure commuovermi! TVB
RispondiEliminaMia cara amica, e so davvero che lo sei, se non ci fossi stata tu accanto a me non mi sarei mai lanciata.....grazie a te per avermi capita così profondamente senza bisogno di troppe parole, e non è da tutti!!!!
RispondiEliminaCara Rosa Maria, non conosco Assunta, ma Se hai avuto come mentore Teresa, non puoi non continuare a crescere in questa affascinante avventura! Come tu dici, si ha bisogno di qualcuno che ci conduca per mano, ma poi la strada davanti a noi porta ad un mondo tutto da esplorare con i nostri sensi (e servono tutti!) e con il nostro istinto...impastando si impara ;)
RispondiEliminagrazie mille
ma grazie a voi che ci regalate queste ottime possibilità per conoscere e crescere :) comunque vada mi sto divertendo moltissimo :)
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