Marocco, altra tappa dell'Abbecedario Culinario Mondiale, altra amica speciale da visitare, Patrizia che ci ha raccontato, offrendoci un magnifico tè, di una terra speciale. Come sempre da un po' le mie visite intorno al mondo sono brevi, e mi permettono solo uno sguardo fugace, brevissimo, quasi un clic fotografico, di posti che mi piacerebbe poter osservare meglio. Ma non demordo!!!! Prima o poi tornero' a godermi i miei viaggi, per ora va così. E per questa tappa il mio veloce sguardo si è posato su un dolce tipico del Marocco le "Corna di Gazzella", piccoli dolcetti di una pasta simile alla pasta frolla, ma senza zucchero, che racchiudono un cuore di pasta di mandorle profumata con acqua di fiori d'arancio. Il decoro tradizionale di questi dolcetti viene fatto con una pinza dentata (che io non ho trovato purtroppo) che li trasforma in piccoli scrigni di pasta merlettata. Devo dire che la ricetta non è stata di facile realizzazione, almeno per me, ma il risultato mi ha soddisfatta e sicuramente proverò di nuovo seguendo altri accorgimenti per migliorare il risultato finale (tra questi anche recuperare la pinza dentata originale!).
Corna di Gazzella
Ingredienti
Pasta di mandorle
500 gr di mandorle pelate
275 gr di zucchero
60 gr di burro fuso
75 ml di acqua di fiori d'arancio
1/4 di cucchiaino da tè di cannella
un pizzico di polvere di gomma arabica (facoltativo)
Pasta frolla
375 gr di farina
1/2 cucchiaino da tè di sale
2 piccole uova
170 gr di burro fuso
4-5 cucchiai di acqua di fiori d'arancio
Preparazione
Iniziate dalla pasta di mandorle: tritate le mandorle in un tritatutto sino ad avere un composto finissimo. Aggiungete lo zucchero, il burro fuso freddo e l'acqua di fiori d'arancio e la cannella (io ho omesso la gomma arabica) Lavorate lungamente sino ad avere un composto compatto, morbido e malleabile. Formate un panetto e cominciate a preparare l'imbottitura delle "corna di gazzella": prelevate dal panetto un pezzetto di pasta, arrotolatelo e tagliate dei pezzetti della lunghezza e spessore del vostro dito indice. Sistemate i vari pezzetti su di un vassoio e, dopo aver finito, copriteli con della pellicola alimentare, lasciandoli riposare mentre preparate la pasta per l'involucro.
Mescolate tutti gli ingredienti, lavorando sino ad amalgamarli e avere un composto mediamente compatto. Proseguite poi lavorando la pasta per almeno 30 minuti come si lavora la pasta del pane, utilizzando il palmo della mano, tirando la massa e riprendendola. Continuate così finché la pasta assumerà una consistenza elastica e morbida. A questo punto dividetela in 4-5 panetti che metterete a riposare coperti da una insalatiera di plastica. Fate riposare la pasta per almeno 30 minuti, ma anche di più. Passato questo tempo prelevate uno dei panetti e, spolverizzando appena con farina il piano di lavoro, cominciate a tirare una sfoglia sottilissima, quasi trasparente, utilizzando il mattarello. Appoggiate un paio di bastoncini di pasta di mandorle sulla sfoglia, mantenendo una distanza dal bordo esterno di circa 6-7 cm e tra di loro quella sufficiente a permettere poi di tagliare i due dolcetti. Ricoprite la pasta di mandorle con la sfoglia, sigillate bene utilizzando le dita, e con un coltellino affilato, o una rotellina dentata, tagliate i dolcetti dandogli la forma di una mezza luna. Incurvate ogni dolcetto come se voleste realizzare un "U", facendo attenzione a mantenere ben sigillati i lembi della sfoglia, in modo tale che non fuoriesca il ripieno. Continuate così fino a terminare la sfoglia e il ripieno, e facendo attenzione a riporre sotto l'insalatiera di plastica tutti i residui di sfoglia, in modo da lasciarli riposare e poterli lavorare di nuovo. E' un tipo di pasta che tende ad indurirsi e a perdere elasticità se lasciata troppo "all'aria". Una volta finiti i dolcetti, decorateli utilizzando una pinza dentata (guardate qui) io ho utilizzato un piccolo incisore per pasta di zucchero. Sistemate i dolcetti in una teglia da forno coperta di carta forno e lasciateli riposare, scoperti, per 2 ore o più. Cuocete i dolcetti un forno caldo (180°) per circa 30 minuti, senza farli dorare. Fateli raffreddare su una grata e trasferiteli in un scatola per conservarli e poterli gustare anche dopo una settimana.
Che dolcetti meravigliosi e che lavoro di merletto che hai eseguito!
RispondiEliminaGrazie infinite, Rosa Maria! Un abbraccio grande