Eccomi quasi al traguardo del mio viaggio in Danimarca, con il mio piccolo contributo per Leonilde, e per l'Abbecedario Culinario della Comunità Europea......Sarà stato il jet lag, sarà stata la vecchiaia incipiente....ma mi ero completamente dimenticata della prima regola del nostro progetto!!!!! non pubblicare la ricetta del paese ospitante!! Mi scuso con tutti ma in modo particolare con Leonilde che con tanta gentilezza me lo ha ricordato e con la nostra mecenate Aiuolik per aver "toppato". Da Montevideo, dove mi trovo ancora per qualche giorno, non è mi è stato possibile sperimentare altre ricette (mi manca la mia cucina!!!! e tutta la mia attrezzatura.....) e solo ora ho potuto avere a disposizione un collegamento internet discreto...... Spero, però, di aver rimediato all'errore :) e per farmi perdonare dedico a Leonilde e a tutti voi questa ricetta dolcissima accompagnata da una bellissima fiaba di Hans Christian Andersen (chi di noi non lo conosce????) dedicata al tema della "diversità". Diversità, che con l'eleganza e il garbo delle sue parole, diventa "risorsa" per il mondo e fonte di bellezza.......... forse noi grandi dovremmo riprendere la buona abitudine di "ri-leggere" le fiabe che per un tempo ci hanno accompagnato tenendoci per mano..............
Den grimme ælling.....Il brutto anatroccolo
..........Quel luogo era selvaggio come un profondo bosco; lì si trovava un'anatra
col suo nido. Doveva covare gli anatroccoli, ma ormai era quasi stanca,
sia perché ci voleva tanto tempo sia perché non riceveva quasi mai
visite................................Finalmente una dopo l'altra, le uova scricchiolarono. "Pip, pip" si
sentì, tutti i tuorli delle uova erano diventati vivi e sporgevano fuori
la testolina. "Ci siete tutti, vero?" e intanto si alzò. "No, non siete tutti. L'uovo
più grande è ancora qui. Quanto ci vorrà? Ormai sono quasi stufa" e si
rimise a covare. Finalmente quel grosso uovo si ruppe. "Pip, pip" esclamò il piccolo e uscì: era molto grande e brutto....................................... L'anatra lo osservò."È un anatroccolo esageratamente grosso!" disse. "Nessuno
degli altri è come lui! Purché non sia un piccolo di tacchina! Bene, lo
scopriremo presto. Deve entrare in acqua, anche a costo di prenderlo a
calci!"
.......................................Ma il povero anatroccolo che era uscito per ultimo dall'uovo e che era
così brutto venne beccato, spinto e preso in giro, sia dalle anatre che
dalle galline: "È troppo grosso!" dicevano tutti, e il tacchino, che era
nato con gli speroni e quindi credeva di essere imperatore, si gonfiò
come un'imbarcazione a vele spiegate e si precipitò contro di lui,
gorgogliando e con la testa tutta rossa. Il povero anatroccolo non
sapeva se doveva rimanere o andare via, era molto abbattuto perché era
così brutto e tutto il pollaio lo prendeva in giro.
Così passò il primo giorno, e col tempo fu sempre peggio. Il
povero anatroccolo veniva cacciato da tutti, persino i suoi fratelli
erano cattivi con lui e dicevano sempre: "Se solo il gatto ti prendesse,
brutto mostro!" e la madre pensava: "Se tu fossi lontano da qui!." Le
anatre lo beccavano, le galline lo colpivano e la ragazza che portava il mangime alle bestie lo allontanava a calci.
..................................E così l'anatroccolo se ne andò. Galleggiava sull'acqua e vi si tuffava,
ma era disprezzato da tutti gli animali per la sua bruttezza. Venne l'autunno. Le foglie del bosco ingiallirono, il vento
le afferrò e le fece danzare e su nel cielo sembrava facesse proprio
freddo...............Sarebbe troppo straziante raccontare tutte le miserie e i patimenti che
dovette sopportare nel duro inverno. Si trovava nella palude tra le
canne, quando il sole ricominciò a splendere caldo.
Le allodole
cantavano, era giunta la bella primavera!Allora sollevò con un colpo solo le ali, che frusciarono più robuste di
prima e che lo sostennero con forza, e prima ancora di accorgersene si
trovò in un grande giardino, pieno di meli in fiore, dove i cespugli di
lilla profumavano e piegavano i lunghi rami verdi giù fino ai canali
serpeggianti.
Oh! Che bel posto! e com'era fresca l'aria di primavera!
Dalle fitte piante uscirono, proprio davanti a lui, tre bellissimi cigni
bianchi; frullarono le piume e galleggiarono dolcemente sull'acqua. E allora volò nell'acqua
e nuotò verso quei magnifici cigni questi lo guardarono e si diressero
verso di lui frullando le piume. "Uccidetemi!" esclamò il povero animale
e abbassò la testa verso la superfìcie dell'acqua in attesa della
morte, ma, che cosa vide in quell'acqua chiara? Vide sotto di sé la sua
propria immagine: non era più il goffo uccello grigio scuro, brutto e
sgraziato, era anche lui un cigno.....................
.................Che cosa importa essere nati in un pollaio di anatre, quando si è usciti da un uovo di cigno? Ora era contento di tutte quelle sofferenze e avversità che
aveva patito, si godeva di più la felicità e la bellezza che lo
salutavano. E i grandi cigni nuotavano intorno a lui e lo accarezzavano
col becco.
Allora si sentì timidissimo e infilò la testa dietro le ali,
non sapeva neppure lui cosa avesse! Era troppo felice, ma non era
affatto superbo, perché un cuore buono non diventa mai superbo!
Ricordava come era stato perseguitato e insultato, e ora sentiva dire
che era il più bello di tutti gli uccelli! I lilla piegarono i rami fino
all'acqua e il sole splendeva caldo e luminoso. Allora lui frullò le
piume, rialzò il collo slanciato e esultò nel cuore: "Tanta felicità non
l'avevo mai sognata, quando ero un brutto anatroccolo!."
Budding med nødder.......budino di noci
Ingredienti
70 gr di zucchero
70 gr di zucchero
70 gr di noci sgusciate
40 gr di farina
20 gr di pangrattato
3 uova
burro q.b.
pangrattato q.b.
per decorare:
panna fresca 70 cc
cioccolato fondente 60 gr
liquore a piacere (io ho usato rum)
Preparazione
Accendete
il forno a 180 °C e preparate un recipiente per la cottura a
bagnomaria. Quindi separate ì tuorli dagli albumi e montate questi
ultimi a neve ferma, incorporandovi circa 40 g di zucchero, poco alla
volta. Poi mettete al fresco, sbattete a bagnomaria i tuorli e lo
zucchero rimanente, sino a ottenere una crema chiara, quindi sbattetela
nuovamente a freddo prima di unirla delicatamente agli albumi. Mescolate
la farina con le noci macinate e il pangrattato e quindi incorporatela
nella crema delle uova. Imburrate 4 stampini, cospargeteli di
pangrattato e versatevi l'impasto, copriteli con della carta stagnola
per alimenti e cuocete in forno, a bagnomaria, per una quarantina di minuti. Nel frattempo sminuzzate il cioccolato e mettetelo in un pentolino insieme con la panna e fatelo sciogliere a bagnomaria, mescolando senza sosta con un cucchiaio e, da ultimo, aromatizzatelo a piacere con un liquore (io ho usato il rum)- Dopo
aver tolto gli stampini dal forno lasciateli raffreddare, quindi
capovolgete i budini e serviteli con la panna al cioccolato.
Abbecedario Culinario della Comunità Europea |
Sei eccezionale! la ricetta è a dir poco gustosa e bella,poi accomapagnata da una favola!
RispondiEliminaHai ragione abbiamo bisogno di rileggere le favole!
Buona permanenza a Montevideo e grazie per i tuoi sforzi!