Arrivare in Calabria è come tornare a casa.....e si! perché in Calabria ho vissuto per quattro felicissimi anni, tornanadoci quasi tutte le estati fino a circa vent'anni fa, e talmente felici che sono rimasti scolpiti nella mia memoria.. Quando sono arrivata in Calabria avevo circa sei anni, sbarcando a Catanzaro dritta dritta dalla Valtellina e per di più a metà anno scolastico. Ricordo (e penso che non lo dimenticherò mai) che ad anno iniziato mi presentai nella nuova classe con il mio grembiulino nero, colletto bianco e canonico fiocco pensando di trovare tutti con la stessa divisa!!!! ODDIO!!!! le mie compagne erano tutte di "bianco vestite" e per un attimo mi ha preso il panico! prontamente rientrato dopo che con affetto e disponibilità la classe e la maestra diedero il benvenuto alla "rondinella" volata fin li (quando si dice "una buona accoglienza"...e quel soprannome mi ha accompagnato per diverso tempo) Ho lasciato la Calabria a dieci anni, ma ricordo perfettamente luoghi, persone, odori, sapori e colori. Quattro anni della mia vita, in una età che è incline a dimenticare.....ma così non è stato per me. Ricordo la casa dove abbiamo abitato in quegli anni, il cortile dove scendevo a giocare nel pomeriggio insieme ai compagni di gioco, le feste di mamma e papà, le gite fuori porta in Sila, o nei magnifici posti di mare (le due coste le abbiamo percorse tutte in lungo e in largo) i fine settimana passati a Vena di Maida, piccolo paesino di lingua albanese, a contatto diretto con campagna, maiali, galline, pecore............e le vacanze a mare, quel mare profondo e di un blu impressionante, che ci ha insegnato a "pescare" i ricci di mare e, cosa più importante, a mangiarli!!!!! Vorrei potervi raccontare tanto di più, ma questo post diventerebbe altro da quello per cui è nato: andare a trovare Sabrina e Luca che ospitano la penultima tappa dell' Abbecedario Culinario d'Italia a Vibo Valentia. Per questa ultima tappa ho scelto una ricetta che penso non si trovi in giro (io almeno sul web non l'ho trovata, magari se ci riuscite mi fate sapere), una ricetta particolare ma molto interessante:) devo dire che mi ha sorpresa, quando l'ho letta sul mio libro*, e molto incuriosita. Non ricordavo questo piatto tra i ricordi dei piatti calabresi provati, per cui ho deciso di provarlo e vi assicuro che è ottimo, quindi con estremo piacere regalo questa ricetta alla penultima tappa di questo viaggio entusiasmante.
Gnocchi all'uso calabrese
Ingredienti per 6 persone
300 gr di mollica di pane grattugiata finemente
450 gr di farina
180 gr di grana grattugiato (ma anche pecorino se piace)
10 acciughe dissalate e diliscate
1-2 bicchieri di vino bianco
4 uova
noce moscata
1 spicchio d'aglio
150 gr di burro
Setacciare insieme farina e pane grattugiato e impastare con tre uova e un tuorlo, poco sale, una grattatina di noce moscata, 100 gr di grana grattugiato e la polpa passata di 5 acciughe
(io per avere un composto omogeneo ho prima tritato le acciughe, poi con un pestello e un colino ho cominciato a lavorare fino a quando dai fori del colino non è cominciata ad uscire una pasta omogenea).
Lavorare il tutto aggiungendo man mano e poco alla volta il vino bianco, incorporando perfettamente ogni ingrediente fino ad avere un impasto sostenuto e omogeneo. Raccogliere a palla e porre in luogo fresco a riposare per un'ora, ricoperto da un tovagliolo.
Passato il tempo dividerlo in pezzi e, con i palmi delle mani infarinati, allungarli in bastoncini da cui ritagliare i comuni gnocchi.
Farli poi scorrere sul rovescio della grattugia, sotto l'indice e il medio, partendo dal basso verso l'alto.
Allinearli sulla spianatoia ricoperta da un canovaccio evitando che si tocchino.
Porre sul fuoco una casseruola con abbondante acqua salata; giunta a ebollizione gettarvi gli gnocchi e come emergono, lasciarli qualche minuto sobollire su fuoco moderato, prima di sgocciolarli e versarli in un grande piatto caldo. Durante la cottura degli gnocchi porre a fuoco un tegamino con il burro e, appena sciolto, porre il trito d'aglio (intero se preferite levarlo), le rimanenti acciughe tagliuzzate e con l'aiuto di una forchetta spappolarle completamente. Condire gli gnocchi con la salsa bollente, spolverizzare con grana grattugiato e servire immediatamente.
p.s.: la prossima volta provero' a condirli con aglio, olio, peperoncino e acciughe.....vi faro' sapere!
Abbecedario Culinario d'Italia |
*) "Sana Alimentazione"
a cura di E. Borra, E. Fornasari, R. Lucchesi
Ed. Paoline
GRazie mille per questa splendida ricetta, non conoscevamo questi gnocchi, il condimento ci fa però capire quanto siano deliziosi. Custodiremo la tua ricetta.
RispondiEliminaUn bacione e buona domenica
Sabrina&Luca
ma grazie a voi per l'ospitalità:) il bello di questo progetto è proprio questo: recuperare ricette poco conosciute e condividerle....io mi sono proprio divertita:)
Eliminaun abbraccio e ci seguiremo penso
Rosa Maria
V come ViVa l'Abbecedario!!! Ecco Vibo Valentia in tutto il suo splendore: http://abcincucina.blogspot.com.es/2012/10/v-come-vibo-valentia.html.
RispondiEliminaGrazie per aver partecipato e ora tutto a Zocca per il gran finale!
grazie a te Aiu':)
EliminaRosa Maria
Interessantissimi questi gnocchi fatti con alici e mollica di pane.
RispondiEliminaInfatti Simona, da provare assolutamente. Io non li conoscevo e li ho trovati molto gustosi.
RispondiEliminaa presto
Rosa Maria