lunedì 27 ottobre 2014

Ciambella morbida alle nocciole e cacao

Ciambella morbida alle nocciole e cacao

Anche un dolce può essere importante per il benessere e la cura di una persona. E non necessariamente essere dannoso! Un dolce è spesso  sinonimo di festa, di ricorrenze particolari, di eventi della nostra vita associati ad attimi di allegria, felicità. Rappresenta quasi sempre una gratificazione, il piacere della conclusione di momenti belli.  Perché allora privarsene?  Basta qualche piccola accortezza et voilà, il gioco è fatto. Ovviamente io non sono ancora riuscita ad eliminare lo zucchero dai miei dolci, ma con un po' di allenamento prima o poi ci riuscirò!!! Per l'iniziativa  Colesterolo "cattivo"? No, grazie! promosso dall' Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli e dall' AIFB Associazione Italiana Food Blogger ho preparato questa ciambella utilizzando le nocciole, il latte di riso, e l'olio di semi di mais biologico.  E' una rivisitazione di un dolce che preparo spessissimo, e il risultato devo dire è stato molto apprezzato. L'uso del latte di riso ha reso il dolce estremamente morbido, e l'abbinamento nocciole/cacao particolarmente gustoso.



 In linea con le indicazioni del regolamento del contest, ho scelto di utilizzare:
  • le nocciole, che insieme alle mandorle, sono tra i frutti più ricchi di vitamina E. Contengono inoltre i fitosteroli, sostanze utili per la prevenzione delle malattie cardiache e circolatorie, oltre a grassi buoni in grado di abbassare i livelli di colesterolo LDL (il colesterolo "cattivo"). 
  • il latte di riso, alimento di origine vegetale ricavato dal riso, pertanto privo di grassi e di colesterolo, ottimo per chi è intollerante al lattosio, per la dieta di chi è sovrappeso, per chi ha problemi circolatori e per chi è in convalescenza da un infarto, da l'applicazione di un bypass o di uno stent per il ripristino delle funzioni venose e arteriose. E' utilissimo, inoltre nelle diete ipocaloriche poiché ha un basso impatto calorico, che lo rendono ottimo sia come bevanda che per la preparazione di primi piatti e dolci.  
  • l'olio di mais biologico, ricavato dalla spremitura a freddo del germe di mais, senza il ricorso a solventi chimici, è un alimento ricco di vitamina E e acido linoleico. I fitosteroli vegetali  presenti nell'olio di mais permettono inoltre di controllare il livello di colesterolo nel sangue e quindi di favorire la prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Ciambella morbida alle nocciole e cacao

Ciambella morbida alle nocciole e cacao

Ingredienti
300 gr farina 00
300 gr di zucchero
3 uova
vaniglia un cucchiaino
180 cc olio di mais biologico
200 cc latte di riso
100 gr di nocciole tostate +
nocciole tostate per ornare il dolce
4 cucchiai di cacao
2 cucchiai di rum
1 bustina di lievito per dolci
100 gr di cioccolato fondente 70%

Ciambella morbida alle nocciole e cacao

Preparazione
Tritare le nocciole finissime, passare la polvere attraverso un setaccio e tritare di nuovo i residui più grossi. In una capace ciotola mescolate farina, nocciole tritate e zucchero, sgusciatevi dentro le uova, aggiungete un cucchiaino di vaniglia e cominciate ad amalgamare gli ingredienti con un cucchiaio di metallo. Quando gli ingredienti secchi saranno inumiditi dalle uova, cominciare a versare l'olio di mais, mescolando con il cucchiaio. Quando il composto sarà abbastanza omogeneo cominciare ad aggiungere il latte di riso poco alla volta sbattendo il composto come se fosse una pastella da crepes. Una volta aggiunto tutto il latte di riso, continuare a sbattere il composto finché non comincerà a fare delle bolle. A questo punto aggiungete il rum e  mescolate di nuovo. In una tazzina da caffè versate un dito di latte di riso e scioglietevi dentro la bustina di lievito per dolci. Vedrete che comincerà a schiumare, mentre girate con un cucchiaino. Versate il lievito sciolto nel composto preparato e amalgamate bene. Dividetelo in due parti e in una aggiungete il cacao passato attraverso un setaccio mescolando bene. Imburrate e infarinate uno stampo da ciambella  e versate dentro prima una parte di composto bianco, poi una parte di quello scuro, che sarà più spesso. Continuate alternando i colori e terminando con il chiaro. Infornate in forno caldo a 180° per 1 ora, o finché il dolce non sarà completamente cresciuto, dorato e sodo al tatto. Sfornate, lasciate raffreddare per 5 minuti, poi delicatamente sfornate il dolce su una gratella e fatelo raffreddare completamente. Una volta freddo decoratelo con una colata di cioccolato fuso, sciolto a bagnomaria, e nocciole tostate.

Ciambella morbida alle nocciole e cacao

sabato 25 ottobre 2014

Kale Moa......Maururu Nana


P. Gaugin "Due donne tahitiane sulla spiaggia", 1891, Parigi, Musès Orsay

Maururu Nana vuol dire arrivederci e grazie, grazie a Marta per averci ospitato in queste isole da sogno, non potevamo iniziare meglio il nostro viaggio per l'Abbecedario Culinario Mondiale. Come ultimo piatto preparato per le Isole di Samoa ho scelto questa ricetta a base di pollo, alimento molto usato insieme al maiale, ricetta che mi riporta vagamente alla cucina indiana anche se il gusto di questo piatto è solo leggermente speziato e niente affatto piccante, come spesso lo è la cucina indiana. Leggendo qui è possibile preparare questa ricetta utilizzando anche altri abbinamenti di verdure, ma anche di carne. Io ho ripreso fedelmente questa ricetta e devo dire che ho trovato il Kale Moa molto gustoso.

Kale Moa
Pollo al Curry samoano

Kale Moa - pollo al curry

Ingredienti
1/2 cipolla grande affettata sottilmente
2 spicchi d'aglio tritati
1 pezzetto di zenzero fresco mondato e tritato
5 cucchiai d'olio evo
750 gr di pollo in pezzi
1 cucchiaio di curry in polvere (io un po' di più)
250 cc acqua
250 cc di latte di cocco
2 patate medie tagliate in cubi 
1/2 carota grande tagliata in cubi
1/2 costa di sedano tagliata in cubi
3 cucchiai di farina
3 cucchiai d'acqua
sale e pepe a gusto
Riso pilaf per accompagnare

Kale Moa - pollo al curry

Preparazione
Riscaldare l'olio in una grande padella e friggere la cipolla finché sarà trasparente. Aggiungere l'aglio, lo zenzero e il curry e lasciare cuocere qualche minuto per far amalgamare i sapori delle spezie. Aggiungere il pollo, l'acqua e il latte di cocco, portare ad ebollizione, abbassare la fiamma e far cuocere a fuoco lento, coperto per una ventina di minuti, o finché non sarà tenero il pollo. Aggiungere le verdure, riportare a bollore, coprire di nuovo e abbassare la fiamma. Cuocere per altri 20 minuti finché le verdure saranno tenere. Mescolare la farina con l'acqua, e volendo con altro curry, finché sarà ben sciolta, versare il composto nella padella con il pollo e le verdure, alzare la fiamma e cuocere finché il sugo non sia ispessito. Spegnere e servire accompagnando con del riso pilaf.

Kale Moa - pollo al curry

giovedì 23 ottobre 2014

Pollo "Humble" Samoano

Non so se questa ricetta sia samoana samoana, o una rivisitazione, ma mi è piaciuta perché l'ho trovata originale e anche gustosa e fresca. Oddio, adesso non la rifarei visto il freddolino appena arrivato e che già mi ha regalato un bel raffreddore, ma tant'è! e io sono contenta assai di questo cambiamento climatico. Da ripetere magari nella bella stagione, anche se qui a Samoa dalla nostra amica Marta, padrona di casa della prima tappa dell'Abbecedario Culinario Mondiale (ancora non ci credo che siamo ripartiti!) continuiamo ad assaporare il calore e la luce di questa isola meravigliosa. Ho trovato qui e qui i riferimenti di questo piatto, ho mescolato un po' ed ecco la mia versione del pollo Humble samoano

Pollo "Humble" samoano
Pollo "Humble" samoano
Ingredienti
4 petti di pollo
100 gr di prosciutto cotto 
1 bel mango maturo, o una papaya o una pesca nettarina
cocco grattugiato 5 cucchiai da tavola
latte di cocco (io) 150 cc
senape un cucchiaio
curry 2 cucchiaini pieni da tè (io)
foglioline di timo 1 bella manciata
sale,  pepe, olio evo

Pollo "Humble" samoano

Preparazione
Dividere a metà i petti di pollo, batterli con un batticarne in modo da ammorbidirli e assottigliarli un poco, farcirli con una fetta di prosciutto cotto e una fettina di mango, o papaya o pesca. Arrotolare le fettine in modo da formare un piccolo involtino, chiuderle con degli stuzzicadenti e mettere da parte. In una ciotola mescolare il cocco grattugiato, il curry e il timo, rotolare dentro a questo composto ogni spiedino in modo che se ne ricopra. In una grande padella riscaldare 4 cucchiai di olio evo con un cucchiaio di senape. Adagiare gli spiedini di pollo, rosolarli, bagnarli con il latte di cocco, e aggiungere sale e pepe macinato al momento. Far cuocere a fuoco medio finché uno stecchino non entri facilmente negli spiedini (occorreranno circa 20 minuti). Servire caldo accompagnando con insalata e decorando il piatto con fettine di mango (o papaya o pesca).

Pollo "Humble" samoano

martedì 21 ottobre 2014

Dell'amicizia, di bei pensieri.....e di piccoli stampi da savarin

Piccoli "Savarin" alla Rosa

Mia madre diceva sempre "prima di chiamare amico qualcuno ci devi mangiare 20 kg di sale insieme!!!" E mai detto fu più calzante per voi, amici dell'Abbecedario. Perché noi, di sale, ne abbiamo mangiato tanto insieme da tre anni a questa parte! ma anche farina, zucchero, olio, pepe, spezie, salse, carni, pesci e frutta e verdura.......quanto abbiamo cucinato e quanto abbiamo mangiato attraverso questo schermo!! Talmente tanto che pur non conoscendoci di persona qualcosa lentamente, silenziosamente ha cominciato a crescere, senza invasioni di campo, con discrezione, a volte con circospezione, ma allo stesso tempo gettando delle basi piuttosto resistenti che ci hanno portati finalmente a guardarci negli occhi, ad abbracciarci, a ridere, scherzare e a parlare di noi come chi si conosce davvero da tanto tanto tempo. 

I° Raduno della carovana dell' Abbecedario
Venerdì 17 ottobre 2014....inizia l'avventura. Sono partita con le valigie piene di piccole dolcezze da regalarvi, con le bandierine dell'Abbecedario ognuna con il vostro nome, preparate qualche giorno prima, e con l'allegria e la curiosità per quello che sarebbe successo sabato. La sera passata poi con Mena a porzionare e impacchettare i vostri regalini mi ha riportato indietro nel tempo :) la mia amica sorella avrebbe condiviso anche questo momento con me.....che cosa si vuole di più dalla vita? Ci siamo messe poi alla ricerca di un cestino dove sistemare i pacchetti imbandierati ed eccoli qui prima di partire per Piazza Maggiore, statua del Nettuno, lato B


Sabato 18 ottobre 2014....ci siamo. Finalmente i milioni di lettere dell'alfabeto battute su una tastiera si materializzano, diventano persone in carne ed ossa....molti visi conosciuti ma anche molti mai visti, solo immaginati, occhi che si sorridono, mani che si stringono, abbracci veri finalmente che profumano di buono, di vero! E le risate spontanee, le mille parole che impetuose escono dalle nostre bocche come a voler sottolineare "sono qui per davvero" nonostante un breve, brevissimo imbarazzo iniziale. E' bastato poco, davvero poco,  perché ci sentissimo completamente a nostro agio l'uno con l'altro. Ed è stato bello, pieno di positività, genuino. 

La breve passeggiata  insieme per le strade di Bologna, 



il pranzo con lo scambio dei piccoli regali che ognuno di noi ha pensato di donare all'altro








e lo shopping da "foodbloggerfanatiche" hanno reso questa giornata unica. 



E avendo io capitolato di fronte agli stampini di savarin :) mi sono messa all'opera appena in possesso della mia cucina! Questi dolcetti sono stati fatti pensando a voi e al nostro primo incontro con la speranza che ce ne siano tanti altri ancora e ancora tutti insieme. A presto

Piccoli "Savarin" alla Rosa
Piccoli "Savarin" alla Rosa
Ingredienti per 8 dolcetti

Per la pasta genoise
2 uova
1 albume
60 gr di zucchero
90 gr di farina
15 gr di burro fuso e fatto raffreddare

Per la bagna al Maraschino
30 gr di zucchero
2 cucchiai pieni di Maraschino
2 cucchiai di acqua fredda

Per la farcitura
1 albume
200 cc di panna fresca
2 cucchiai di zucchero colmi
1 cucchiaino da tè di Maraschino
Gelatina di petali di rosa
(in mancanza una confettura a vostro gusto)

Per ornare petali di rosa brinati

Piccoli "Savarin" alla Rosa

Preparazione
Accendete il forno a 190°. Imburrate e infarinate 8 piccoli stampi da savarin. Preparate i petali di rosa brinati in questo modo. Pulite con un panno morbidissimo i petali scelti, spennellateli con un albume leggermente battuto con una forchetta, senza montarlo, e passate ogni petalo in una ciotola dove avrete messo dello zucchero. Sistemate i petali su un piatto senza sovrapporli e fateli asciugare in un luogo riparato. Preparate ora la pasta genoise. Mettete in una casseruola le uova, l'albume e lo zucchero e appoggiatela (come per il bagno-maria) su un tegame con acqua calda, posto su fuoco basso. Con il frullino montate le uova finché saranno spumose e giallo pallido pallido. Levate dal fuoco la casseruola e continuate a frullare le uova finché non saranno completamente raffreddate, ben montate e scenderanno dalle fruste come un nastro. A questo punto, utilizzando un cucchiaio di metallo, aggiungete la farina poco alla volta facendola cadere attraverso un setaccino e mescolando con attenzione e delicatezza. In ultimo aggiungete il burro fuso. Versate il composto negli stampini quasi fino all'orlo. Infornate per 10-15 minuti o finché la pasta non sia leggermente dorata e soda al tatto. Sfornate e delicatamente rovesciate i dolcetti su una grata per raffreddarli. Mentre raffreddano preparate la bagna, mettendo in una casseruola piccola lo zucchero il liquore e l'acqua. Far sciogliere su fuoco dolce molto bene lo zucchero e portare ad ebollizione. Far bollire a fuoco forte lo sciroppo per 1 minuto. Spegnere e mettere da parte. Preparate ora la crema montando insieme albume, zucchero panna e liquore finché non si formeranno dei fiocchi sodi.
Montaggio dei dolcetti: tagliate a metà ogni savarin, spennellate le due parti con lo sciroppo, stendete un velo di gelatina di rosa (o di confettura), con una siringa da dolci cospargete la base del savarin di fiocchi di panna, coprite con l'altra metà, e spolverizzate di zucchero a velo la superficie. Completate riempiendo il foro centrale con un altro ciuffo di panna e decorando con due petali di rosa brinata.

Piccoli "Savarin" alla Rosa


giovedì 16 ottobre 2014

Panna cotta al tè Matcha, salsa di cioccolato all'amaretto e croccante di mandorla

Panna Cotta al Tè Matcha

Ho sempre amato il tè ma senza veramente apprezzarlo in pieno. Ero abituata a berlo zuccherato, troppo caldo, per non dire bollente,  e probabilmente troppo "carico" fino a quando nella mia famiglia non è arrivata Satchyio Kajta, una deliziosa e delicata ragazza giapponese che col tempo è poi diventata mia cognata. E' stato grazie a lei che la mia esperienza sensoriale del tè si è arricchita di nuove sensazioni. Per prima cosa ho imparato ad assaporarlo senza zucchero, dedicandomi il tempo per capire le tante sfumature aromatiche e il gusto che si sprigiona senza l'aiuto del "dolce". Ma anche ad osservare,  con una sorta di curiosità rispettosa,  i gesti lenti, eleganti e quasi vestiti di sacralità con i quali preparava il tè....una sorta di familiare "Cha No Yu" (cerimonia del tè) che Satchyio amava fare per noi. Mi ha sempre affascinata la ritualità che emana questa bevanda, forse perché la ritualità dei gesti necessari alla sua preparazione rallentano il ritmo concitato del nostro agire regalandoci la possibilità di ri-appropriarci di un tempo che diventa sempre più sfuggente ed evanescente.....L'incontro fortunatissimo con  Giustino Catalano, grazie alla mia mentore Laura  un paio di anni ha poi fatto il resto!!! La voglia di conoscere e di capirne di più ha trovato nella sua competenza e capacità di intrigare e incuriosire terreno fertile. Del tè Matcha avevo già sentito parlare, Satchyio mi aveva raccontato che è uno dei tè più pregiati e utilizzati per la "cerimonia del tè", ma ho imparato, frequentando internet e i mille blog di cucina, che viene utilizzato anche per la preparazione di dolci, o come colorante naturale. Una visita al mio spacciatore di fiducia e il tè matcha è entrato in mio possesso!!!! Non mi sono ancora permessa di cimentarmi nella preparazione del liquore, aspetto lumi ed indicazioni da Giustino :) ma non potevo resistere e provarlo nella preparazione di questo dessert. Il suo colore verde brillante, il suo profumo di erba fresca e mandorla mi ha "ispirata" ed è nata questa panna cotta......mi piacerebbe chiamarla "Gu Shu" in onore di Giustino e dei suoi compagni di viaggio e come buon augurio per l'imminente partenza di questa interessante iniziativa: nasce nel ventre di Napoli, e prima nel Sud Italia "Gu Shu -Associazione per la diffusione della cultura del tè.....e delle piccole cose dimenticate".  Grazie per questo regalo, e in  bocca al lupo!!!!

Panna cotta al tè Matcha,
 salsa di cioccolato all'amaretto e croccante di mandorla

Panna Cotta al Tè Matcha

Ingredienti 
Per la Panna Cotta
750 cc di panna fresca
250 cc di latte di riso
200 gr di zucchero
3 cucchiaini da tè di Matcha
una spolverata di fava tonka
2 cucchiai di Amaretto di Saronno
7  fogli di colla di pesce


 Per la salsa di cioccolato
150 gr di cioccolato fondente 70%
100 cc di latte
1 bicchierino di Amaretto di Saronno
Per il croccante di mandorla
100 gr di mandorle sgusciate e tritate grossolanamente
100 gr di zucchero
una noce di burro

Preparazione
Iniziate preparando il croccante. In un padella a fondo spesso mettete la noce di burro e le mandorle e lasciatele tostare leggermente, aggiungete lo zucchero e sempre mescolando con un cucchiaio lasciate caramellare lo zucchero insieme alle mandorle. Quando il caramello avrà assunto un colore dorato versatelo su un piano di marmo appena unto con olio di semi di mais. Aiutandovi con un coltello spalmate il caramello con le mandorle in una lastra sottile (1/2 cm) e fate raffreddare. Staccate il croccante dal marmo e riducetelo in pezzi di 2-3 cm. Metteteli in una busta di plastica per congelare alimenti e con un batticarne riducetelo in granella. Mettete da parte.
Panna Cotta al Tè MatchaPreparate ora la panna cotta.                               Riempite una ciotola di acqua fredda e mettete in ammollo la colla di pesce.In una casseruola a fondo pesante versate la panna, il latte di riso e lo zucchero e a fuoco medio fate sciogliere bene lo zucchero. Quando è completamente sciolto aggiungete il tè Matcha mescolando continuamente con un frustino, e la fava tonka. Portate al punto di ebollizione e spegnete il fuoco. Sempre mescolando aggiungete il liquore e, dopo aver strizzato bene la colla di pesce, aggiungetela nella crema bollente. Mescolate bene e versate il composto in stampini monoporzione (vanno bene anche quelli di alluminio usa e getta). Fate raffreddare e riponete in frigorifero per almeno 6-8 ore, meglio una notte intera.
Preparate la salsa al cioccolato. In una casseruola spezzettate il cioccolato, aggiungete il latte e a fuoco lento fatelo  sciogliere. Quando è tutto ben amalgamato aggiungete il liquore e continuate a cuocere la salsa finché avrà la consistenza di una crema fluida, ma non liquida. Raffreddandosi tenderà ad ispessirsi, basterà intiepidirla un poco. Servite la panna cotta con la salsa di cioccolato e il croccante di mandorla distribuito sulla superficie.

Panna Cotta al Tè Matcha


domenica 12 ottobre 2014

Fa'apapa e Fa'ausi......un pane al cocco col suo condimento per salutare Samoa

Fa'ausi e Fa'apapa

Finalmente il viaggio è ricominciato!!! Quale? Ma quello dell'Abbecedario :) dopo l'Italia e la Comunità Europea, stanchi di rimanere fermi a ciondolare nel salotto di casa i pazzi viaggiatori della più folle carovana mai esistita hanno pensato bene di riprendere in mano carte geografiche e bussole per ricominciare a viaggiare questa volta pero' intorno al mondo!!!! E con questa tappa, ospitata da Marta che si è insediata a Samoa (mica scema eh?) abbiamo simbolicamente tagliato il nastro e dato il via al nostro Abbecedario Culinario Mondiale!!!!!
Viaggiare, sapete, insegna molte cose....io per esempio, la prima che ho imparato è che esistono ben 2 isole di Samoa, le Occidentali e le Samoa Americane. Noi siamo di stanza ad Apia, la capitale delle Samoa Occidentali, isole della Polinesia........invidiosi eh? e fate bene!!!! anche perché il viaggio (anche se virtuale) ci offre panorami di una bellezza mozzafiato....Isole di origine vulcanica e comprese nel più immenso arcipelago della Polinesia,  le Samoa Occidentali si trovano a metà strada tra le Hawaii e la Nuova Zelanda, e immediatamente a ovest delle Samoa Americane.  Le due isole principali, 'Upolu e Savai'i, messe assieme occupano un'area leggermente più piccola della Valle d'Aosta e costituiscono la maggior parte della terra ferma. 'Upolu ha la forma di un sigaro, e ospita la capitale delle Samoa Occidentali, Apia situata sulla costa settentrionale dell'isola. Savai'i, pochi km a ovest di 'Upolu, è appena più grande di questa e di forma più schiacciata. Le altre isole abitate di questo arcipelago, Manono e Apolima, sono due piccolissime perle situate tra le due isole più grandi, il resto sono sono atolli e piccolissime isolette disabitate. Come abitudine mi piace regalare qualcosa alla padrona di casa che sia per me rappresentativo del posto che sto visitando...e da quando sono arrivata qui mi ritornano in mente le immagini di alcuni quadri di Paul Gauguin visti qualche anno fa a Roma....ne regalo uno a Marta e a tutti i viaggiatori di questa tappa

P. Gauguin "Mata Mua" olio su tela 91 x 69 cm1892 - Museo Thyssen-Bornemisza - Madrid 
Il Fa'apapa è un pane di cocco che, anticamente, veniva preparato senza aggiunta di lievito chimico, e con una percentuale di cocco grattugiato più alta della ricetta che segue,  per cui risultava abbastanza duro tanto che, molto spesso, le donne lo portavano nella borsa utilizzandolo come arma di difesa in caso di aggressioni o rapine. La versione più "dura" veniva spesso ricoperta con un caramello al cocco chiamato Fa'ausi, che lo ammorbidiva rendendolo un ottimo dessert....ovviamente io l'ho rifatto e sarà la prossima ricettina per Marta!

Pane al cocco

Fa'apapa: pane al cocco

Ingredienti
200 cl di latte di cocco
120 gr di cocco grattugiato disidratato
250 gr di farina
65 gr di zucchero
2 cucchiaini da tè di lievito per dolci
un poco di burro per ungere 

Fa'apapa: pane al cocco

Preparazione
In una ciotola capiente versare il latte di cocco ed il cocco grattugiato. Mescolare e lasciare riposare per qualche minuto in modo che il cocco disidratato si ammorbidisca nel latte. Aggiungere poi la farina, il lievito per dolci e lo zucchero e lavorare con le mani fino ad avere un composto compatto a cui darete questa forma, dividendolo in due parti


Sistemate poi ogni salsicciotto di pasta in un rettangolo di carta forno, precedentemente unto con burro chiudendolo completamente in questo modo


Sistemate i due pacchetti in forno caldo a 200° lasciandoli cuocere per 35-40 minuti o finché la superficie non sia ben dorata. Sfornate, aprite i pacchetti e fate raffreddare completamente i due pani su una grata. Poi a voi la scelta del "come gustarlo".....in versione pane da colazione

Fa'apapa: pane al cocco

magari gustandolo con un velo di confettura, mentre sorseggiate il vostro tè

Fa'apapa: pane al cocco


oppure, trasformandolo in un dessert godurioso, immerso in un caramello al cocco che sprigiona un profumo intenso ed originale, il Fa'ausi di cui passo a darvi la ricetta :)

Fa'ausi
Caramello al cocco

Fa'ausi caramello al cocco

Ingredienti
200 gr di zucchero
60 cl di acqua
400 cl di latte di cocco

Fa'ausi caramello al cocco

Preparazione
In una casseruola con fondo pesante versare lo zucchero e l'acqua, e lasciare andare su fuoco vivace finché lo zucchero non caramelli, ponendo attenzione a non farlo bruciare, perché sprigionerebbe un sapore amarognolo. A questo punto levare da fuoco il caramello e, facendo molta attenzione, versare il latte di cocco dentro, girando continuamente. Rimettere la casseruola sul fuoco e continuare a girare, facendo sciogliere la parte grumosa che si è formata a causa del contatto del caramello caldissimo con il latte di cocco a temperatura ambiente. Quando il caramello sarà di nuovo fluido, continuare la cottura finché non ispessirà leggermente, e facendo cadere una goccia su un piattino freddo questa si rapprenderà velocemente (un po' come la preparazione delle confetture). Levare dal fuoco e versare in una ciotola di metallo capiente, facendolo intiepidire. A questo punto aggiungere il Fa'apapa tagliato a cubetti e rigirarlo bene nel caramello in modo che si ricopra completamente. Lasciarlo riposare per almeno una ora prima di prelevarlo e servirlo. Giuro....un pezzo tira l'altro per cui non è adatto ai fanatici della linea!!!!!

Fa'ausi caramello al cocco

giovedì 9 ottobre 2014

Tortino di verza e patate

Tortino di verza e patate

Quando mi è capitato di leggere dell'iniziativa promossa dall'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli e dall' AIFB Associazione Italiana Food Blogger mi sono detta "a questo non posso rinunciare" primo perché per lungo tempo ho lavorato nel campo del benessere e della prevenzione, secondo sono figlia di medico, e terzo..... dulcis in fundo...... ho un marito cardiopatico che ha superato, fortunatamente, 2 infarti!!!! Capirete quindi quanto io sia sensibile al tema della prevenzione,  che passa anche e soprattutto da corretti stili di vita e da un'alimentazione il più possibile sana! Però cambiare stile di vita e adottare un'alimentazione sana ed equilibrata non è sempre facile, visto che le cattive abitudini a volte sono  troppo dure da scardinare....Ma quando poi si fa squadra e la conoscenza e l'informazione trovano i canali giusti per arrivare là dove c'è bisogno, si realizza la vera prevenzione che significa, principalmente, regalare e regalarsi  la possibilità reale del cambiamento! Ho letto molto attentamente il regolamento e ho deciso di utilizzare, per la ricetta di questa raccolta, pochi ingredienti di cui vi parlerò brevemente ma che rispecchiano in pieno le "linee guida" del regolamento: verza e patate i protagonisti, abbinati alla curcuma e al cumino, spezie antichissime dalle molteplici proprietà e dall'indiscussa capacità di regalare ai piatti un gusto inconfondibile. 



Gli ingredienti scelti:
  • La Verza, chiamata anche "cavolo verza", è una pianta erbacea della famiglia delle Crucifere e nasce nel bacino del Mediterraneo. Nell'antichità veniva consumata prima dei banchetti perché favoriva l'assorbimento dell'alcool da parte dell'organismo. Contiene molte vitamine (A, C e K) ed è ricca di sali minerali tra cui il potassio, il ferro, il fosforo, il calcio e lo zolfo (che determina il suo odore particolare durante la cottura). Ma la caratteristica più interessante di questo ortaggio è la sua capacità di esercitare un'azione protettiva nei confronti dei tumori, grazie alla presenza degli isotiocianati (sostanze in grado di stimolare le cellule a produrre alcuni bioenzimi molto efficaci nel contrastare la degenerazione del DNA, soprattutto a livello di bronchi e polmoni) dei fitoestrogeni (utili nella prevenzione del cancro della mammella e della prostata) e alla concentrazione di elementi antiossidanti come i polifenoli, carotenoidi, indoli e sulforafano (utili nella prevenzione dei tumori dell'apparato digerente). Il sulforafano inoltre ha la capacità di inibire la crescita delle cellule cancerose e last but no least contribuisce a riparare i danni che l'iperglicemia provoca all'apparato cardiovascolare, principalmente nei malati di diabete;
  • La Patata, considerata per lunghissimo tempo il "cibo dei poveri", è un tubero appartenente alla famiglia delle Solanacee, ricco di amido, vitamine e sali minerali. Una patata di dimensione media contiene circa il 50% del fabbisogno quotidiano di vitamina C, ma anche vitamina B6, niacina (B3 o PP) e acido folico (vitamina B9), oltre che diversi sali minerali (fosforo, zinco e soprattutto calcio, ferro e potassio), fibre e molecole dall'azione benefica come la colina, l'acido alfa-lipoico e la quercetina. Queste caratteristiche nutrizionali e la totale assenza di colesterolo,  rendono la patata un alimento prezioso per tenere sotto controllo l'ipertensione e garantire un buona salute del cuore. I minerali contenuti inoltre favoriscono la salute dell'apparato osseo; le fibre, la vitamina C, la quercitina e l'acido folico contribuiscono a prevenire l'insorgenza dei tumori, e infine la colina favorisce il sonno;
Verza, patate, curcuma e cumino gli ingredienti
  • La Curcuma conosciuta anche come Zafferano delle Indie, per il suo colore giallo ocra intenso, è una spezia di origine indiana, ricavata da una pianta caratterizzata da lunghe foglie ovoidali, appartenente alla famiglia delle Zingiberacee. Il suo nome deriva da un'espressione indo-persiana Kour Koum e ne esistono circa 80 specie, ma la più utilizzata per la preparazione di questa spezia è la curcuma longa. E' ricca di proprietà curative grazie alla presenza della curcumina, del potassio, della vitamina C ed amido. Le più conosciute sono quelle antiossidanti ed antinfiammatorie, oltre a tante altre. Studi recenti di medicina hanno evidenziato anche proprietà antitumorali della curcuma, che grazie alla presenza di curcumino potenzierebbe il trattamento farmacologico delle cellule tumorali resistenti alle normali terapie, e capacità di potenziare la cura dell'Alzehimer grazie alle capacità antiossidanti della curcumina che rallenta l'azione neurodegenerativa della malattia.
  • Il Cumino è una pianta già nota nell'antichità. Originaria della Siria era molto utilizzata dai Romani, gli Arabi e i Greci per le sue proprietà benefiche e curative. Appartenente alla famiglia delle Apiacee (o Umbrelliferae) se ne utilizzano i frutti per le preparazioni prevalentemente culinarie. Nella sua composizione sono presenti flavonoidi, tannini, mucillagini così come le vitamine B1, B2, B6, B9 (acido folico), PP, C, K e i sali minerali (calcio, ferro, fosforo, magnesio, manganese, potassio, seleni e sodio). Le capacità benefiche del cumino si esplicano principalmente sull'apparato digerente grazie alle sue proprietà carminative, e rappresenta un validissimo aiuto per la digestione. 

Tortino di Verze e Patate
Tortino di verza e patate

Ingredienti
7-8 patate medio/grandi a pasta gialla
1 verza da 1 kg
1 cucchiaio di curcuma
1/2 cucchiaio di cumino
sale
100 gr di grana padano poco stagionato
olio evo
1 spicchio d'aglio
1 cipolla piccola ramata

Tortino di verza e patate

Preparazione
Lessate le patate con la buccia in abbondante acqua. Quando le sentirete cotte ma non sfatte, spegnete il fuoco e levatele dall'acqua. Lasciatele intiepidire. Nel frattempo mondate la verza privandola delle foglie più dure, tagliatela a striscioline sottili, lavatela e lessatela in acqua leggermente salata. Cuocetela per una quindicina di minuti poi scolatela dall'acqua. In una capace padella mettete 4 cucchiai di olio evo, 1 spicchio d'aglio mondato e la cipolla tagliata a velo. Lasciate appassire su fuoco dolce, evitando di far colorire troppo la cipolla, e quando è appassita aggiungete la verza, la curcuma, il cumino e due delle patate lessate, grattugiandole con il foro grosso di una grattugia. Mescolate bene, coprite con un coperchio e lasciate cuocere finché la verza non sarà tenera. Se necessario aggiungete un pochino d'acqua per evitare che la verdura si  attacchi al fondo, mescolando di tanto in tanto. Occorrerà circa mezz'ora. Aggiustate di sale e mettete da parte. Pelate le patate, tagliatele a rondelle sottilissime, adagiatele in una tortiera foderata di carta forno avendo la cura di rivestire completamente fondo e bordi della tortiera in questo modo:


Salate leggermente le patate, spolverizzatele di grana e cominciate a riempire il guscio di patate con la verza, facendo uno strato di verza, una spolverizzata di grana e uno strato di fettine di patata. Procedete così fino a riempire la tortiera e chiudete completamente il ripieno con le fettine di patata. Infornate a 180° per circa 45 minuti, finché la superficie del tortino non sarà leggermente dorata. Servire caldo, ma anche tiepido e freddo non è per niente male! Ottimo come contorno o come secondo leggero, a voi la scelta.

Tortino di verza e patate



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